Questa mattina Guglielmo Minervini ha incontrato Michele Emiliano proponendogli un piano d'azione comune per reimpostare il percorso del nascente partito democratico pugliese, superando così il deficit di partecipazione e il vuoto di contenuti che ne ha caratterizzato questa prima fase.
A tal fine è stato sottoposto ad Emiliano un documento che riassume le "cinque azioni per un Pd aperto ai cittadini e alle idee".
Lunedì alle ore 18,00, presso l'Agenzia il Corsivo di Bari, Emiliano e Minervini parteciperanno all'assemblea convocata dai Riformatori per l'Ulivo per estendere il confronto sui temi sollevati dal documento e, quindi, per verificare la possibilità di una convergenza unitaria sul candidato segretario.
Questo il documento sottoposto alla valutazione di Michele Emiliano.
Cinque azioni perché il Pd
si apra ai cittadini e alle idee
1. Liste aperte ai cittadini
a. Il candidato insedia un rappresentativo gruppo di saggi che apre, fino al 22 settembre, una fase di ricerca e consultazione tra i molteplici mondi sociali della comunità pugliese;
b. L’obiettivo è coinvolgere in posizioni utili nelle liste, non meno del 30%, candidati socialmente qualificati e riconoscibili.
2. Il programma condiviso
a. Il candidato da mandato a un rappresentativo gruppo di saggi di redigere una bozza di manifesto costituente per il Pd pugliese;
b. Entro il 12 settembre il manifesto viene pubblicato in internet con un blog;
c. Dal 12 settembre al 1 ottobre, si apre alla partecipazione libera;
d. Entro il 12 settembre viene presentata la mappa di cinquanta incontri da svolgere lungo il territorio regionale: “nuovo partito nuove idee”;
e. Entro il 14 ottobre il candidato presenta la versione finale del manifesto costituente.
3. La struttura del partito
a. Il candidato da mandato a un rappresentativo gruppo di saggi di elaborare una proposta di organizzazione del partito, aperta alla pluralità del territorio regionale e alla complessità del tessuto sociale, entro il 22 settembre;
b. Gli stessi saggi predisporranno la carta dei principi nella quale verranno individuati i valori fondanti sulla trasparenza e sulle incompatibilità;
c. Entro il 30 settembre saranno organizzati tre forum regionali, aperti all’associazionismo, di discussione del modello di organizzazione del partito;
d. Entro il 14 ottobre il candidato presenta la proposta finale.
4. Nessun accordo sugli organigrammi
a. La discussione sui ruoli e sulle funzioni si fa dopo le primarie e si fa con i costituenti. Nessun accordo, nessuna vecchia pratica.
5. Patto etico
a. Il candidato s’impegna a dichiarare subito il finanziamento della campagna per le primarie;
b. Vota chi ci crede, non chi viene pagato. Il candidato s’impegna a non riconoscere nella propria maggioranza tutti coloro che faranno ricorso a versamenti di massa per la raccolta del consenso.
venerdì 7 settembre 2007
venerdì 10 agosto 2007
Il futuro ci convince
Non abbiamo paura del futuro.
Siamo convinti che i cambiamenti rapidissimi e tumultuosi contengano anche delle opportunità, non solo dei problemi.E siamo convinti che queste opportunità potremo raccoglierle solo con un atteggiamento curioso, aperto, intelligente.
Noi abbiamo fiducia nel futuro.
Per questa ragione, vogliamo unire molte, tante energie nello spazio di una politica che produca la decisione.
Il Partito Democratico è uno strumento straordinario per traghettare la politica nel futuro.
Non ci interessa chiederci retoricamente dove stiamo andando ma come sperimentare forme nuove di partecipazione in grado di mettere al centro le persone, il loro valore, la loro domanda di senso.
Il Partito Democratico ha un senso se libera le energie bloccate, soprattutto quelle dei giovani, se sprigiona le idee, le speranze, le passioni perché diventino una forza che incide nei cambiamenti. Anche qui in Puglia il cambiamento deve riguardare il metodo. Il Partito democratico deve nascere da una discussione pubblica e quindi condivisa. piuttosto che dalla vecchia pratica oligarchica delle deleghe dall’alto.
Noi non vogliamo subire i cambiamenti, vogliamo cercarli, provocarli e governarli. Essere protagonisti della nostra vita e del nostro destino: questo vogliamo.
Walter Veltroni, con la sua candidatura, ha coraggiosamente lanciato la sfida di un partito che rinnovi la politica nelle forme e nei contenuti perché sia in grado di intendersi col futuro.
La Puglia può offrirsi alle altre regioni del mezzogiorno e al paese come un riferimento positivo di successo nel cambiamento, perché la Puglia dei cittadini e delle cittadine attive, dell’associazionismo, delle imprese, delle autonomie locali, ha già raccolto il guanto della sfida. Noi consideriamo il laboratorio del centrosinistra pugliese, al governo della regione e di gran parte degli enti locali, un patrimonio di valore.
Stiamo sperimentando come le riforme non siano incompatibili con la radicalità. Proprio il contrario: il carattere strutturale e profondo dei cambiamenti che stanno avvenendo esige interventi incisivi, organici, radicali appunto, non azioni approssimate e di superficie. Abbiamo verificato che nel confronto sui problemi concreti, si frantuma la rigida ripartizione tra i riformatori, che si vorrebbero moderati, e i radicali, che si vorrebbero più esigenti. Proprio il contrario: su molti temi abbiamo visto le culture invertirsi, mescolarsi, contaminarsi.
Piuttosto la linea di demarcazione spesso è un'altra: tra chi tiene fermo lo sguardo sui problemi e sulle soluzioni e chi utilizza i problemi per giocare altre partite, simboliche e di posizionamento.
Allora la parola perde densità, l’azione di governo s’indebolisce, i legami di coalizione si allentano. Insomma, la politica mette in evidenza la sua crisi.
Noi rivendichiamo il nostro patrimonio di esperienze e lo offriamo come contributo positivo alla coalizione nazionale: qui in Puglia il centrosinistra fa sintesi e decide. Il modello di riforma radicale, pur con inevitabili limiti, grande fatica e alcuni ritardi, si sta misurando concretamente con la sfida del cambiamento.
Siamo consapevoli che questo non è ancora sufficiente.Non basta produrre buone politiche pubbliche. In una società complessa ed esigente come quella pugliese la produzione, anche intelligente, di singole politiche da sola non basta. Perché si radichi il consenso diffuso e la fiducia verso una nuova esperienza politica sono decisivi due fattori.
Il primo è la visione: avere una visione, significa integrare le azioni, tutte le azioni in un disegno chiaro, organico, comunicabile.
Disegnare un orizzonte condiviso verso cui ci si muove.
Assumere il governo come il racconto della costruzione del futuro, della Puglia di domani. Un racconto che si narri, in cui ci si identifichi, verso cui si converga.
Questo comporta un supplemento di elaborazione della politica ma anche una regia strategica salda, corale, di respiro largo e di sguardo lungo capace di dare cornice ai singoli gesti amministrativi.
Il secondo è liberare le energie: è importante che i cittadini si sentano veri e pieni protagonisti non comparse del racconto.
Solo sprigionando le energie sociali diverse diffuse nel tessuto della comunità e facendole interagire, la Puglia può farcela.
L’idea di una politica che governa dall’alto, gerarchica e di
apparato è un’idea che non funziona più. Genera sfiducia, distacco.
La riforma della politica è anche innovazione del rapporto tra la politica, le istituzioni e i cittadini, sempre più autonomi, maturi e consapevoli.
Noi pensiamo che essere all’altezza delle responsabilità di governo non è facile. Non basta vincere le elezioni per riuscirci.
Nel meccanismo dell’alternanza, si può vincere. Ma, per non sprecare il favorevole ciclo aperto con la “primavera pugliese”, serve un ulteriore rinnovamento delle persone che s’impegnano nella politica.
Il Partito Democratico è anche un’ottima occasione per rinnovare e qualificare la classe dirigente.
Occorrono persone che già profumano di futuro, con un’adeguata e aderente idea di mondo, una coscienza morale di spessore, una solida competenza tecnica e un desiderio irrefrenabile di misurarsi con il domani.
Occorre una buona politica, senza steccati ideologici, che declini fantasia e innovazione, capace di provocare, muovere le coscienze, fare sognare.
Il Partito Democratico parte dalle primarie proprio per allargare le modalità di selezione di una nuova classe dirigente a tutta la società.Noi vogliamo che anche qui in Puglia questo allargamento sia reale e non virtuale.
Dobbiamo evitare che il profilo del nuovo partito nasca già vecchio: segnato dalla contrapposizione e dalla gestione. Il partito dello scontro e del potere piuttosto che della responsabilità e dello slancio fresco, creativo. Il Partito Democratico deve darsi qui la missione ambiziosa di dilatare la stagione della “primavera pugliese”, ponendo le condizioni per un robusto radicamento delle culture riformatrici nel tessuto del territorio.
Per queste ragioni pensiamo indispensabile rendere il nostro cammino più sollecito e più agile.
In tal senso, suggeriamo un’agenda di lavoro e priorità, in cui gli obiettivi abbiano un nome.
• La politica della democrazia partecipata
Dobbiamo immaginare un governo comunicativo, dialogante, un governo “insieme”, di rete e di sistema, con gli enti locali, le organizzazioni sociali, i cittadini attivi. Le recenti sperimentazioni sui percorsi partecipativi, che hanno reso la Puglia laboratorio nazionale, non possono restare un’eccezione ma devono innovare il rapporto tra istituzione e cittadini fino a divenire la forma indispensabile, necessaria per rendere più efficaci le politiche pubbliche. Questo significa permeare la politica e l’azione di governo di una coerente cultura della comunicazione e della concertazione. Questo significa innanzi tutto superare da parte della politica le manifestazioni di fastidio verso il metodo della decisione condivisa, della democrazia deliberativa: i cittadini sono maturi, adulti.
• La politica dei cicli
Il ciclo è vita. Pensiamo occorra passare dalle politiche dell’emergenza alla politica dei cicli. Dall’acqua ai rifiuti fino all’energia. La prospettiva va, infatti, cambiata considerando i problemi del territorio non più emergenze ma vere sfide per il futuro di una Puglia fragile, dissestata e povera di acqua. La nostra terra è questa.Bisogna riproporsi una strategia riformatrice audace che, sulla base di una visione chiara, moderna ed eco-sostenibile, agisca per ricomporre le competenze frammentate, per ottimizzare la selva degli enti, per produrre rapidamente un cambio di cultura dei cittadini fondata sulla responsabilità e sul senso del limite.
• La politica della salute
Non basta curare la malattia, occorre promuovere la salute. Non abbiamo ancora fatto una politica di “centrosinistra” investendo sulla promozione della salute, sul territorio e sulla medicina preventiva. Abbiamo approvato leggi importanti, ma si fatica ad attuarle. Abbiamo redatto un innovativo “Piano della Salute” che ci consente di segnare la svolta, ma ancora la “sanità” è assorbita da troppa gestione e poco disegno strategico. Lo scarto che ci permette di intervenire nei luoghi e negli spazi e nei modi in cui si aiutano le persone a prevenire, vivere e superare la malattia è ancora enorme. Occorre un impulso forte, chiaro, deciso, una volontà riformatrice audace.Consentire ancora a lungo questo scarto non è giusto, non è etico.
• La politica del welfare generativo
Non basta più intensificare la rete dei servizi verso le fragilità sociali e redistribuire le risorse, perché questo modello non è sufficiente a colmare il vuoto e non scalfisce una società divaricata da profonde lacerazioni sociali, da vecchie e nuove esclusioni e solitudini. Occorre, per non perdere la partita con il futuro, immaginare una nuova strategia di azione che sia anche in grado di attivare le persone, di moltiplicare le energie solidali, di estendere la rete di cura e di solidarietà.Il vecchio welfare, con le sole istituzioni al centro, non regge più. E’ tempo che un nuovo modello di welfare generativo venga sperimentato.
• La politica del fare innovativo
Non basta una politica tuttofare, occorre una politica che regoli la capacità di fare. Sta partendo il nuovo ciclo, l’ultimo, di programmazione strategica che ricopre il periodo 2007-2013. Replicare le precedenti edizioni con una partenza lenta, farraginosa, burocratica sarebbe un errore imperdonabile. Al contrario, è un’occasione irripetibile per sconvolgere la Puglia con un trauma del fare, che liberi le energie di intrapresa, la voglia di scommettersi, di investire in ricerca e innovazione, in idee e creatività. I giovani possono fare la vera differenza, possono dare alla Puglia il valore aggiunto in termini di conoscenza ed energia di cui abbiamo bisogno per compiere lo scatto.
• La politica dei server
Aggredire il nodo delle pubbliche amministrazioni locali. Della loro qualità ma anche dell’architettura delle loro relazioni. Immaginare amministrazioni locali non solo più efficienti ma anche come nodi intelligenti, come server, di una rete distribuita a servizio dei cittadini e dei processi di sviluppo del territorio. Una rete agile che reagisca continuamente alle sollecitazioni del contesto. Una rete che veda nella regione non un ente chiuso e inaccessibile ma una comunità open source, in cui basta avere un’idea per entrare. Una rete di autonomie locali, una rete che connetta e stimoli le molteplici reti di rappresentanza sociale.
• La politica della bellezza
Dobbiamo recuperare un rapporto positivo con la risorsa produttiva principale della nostra terra che è la bellezza. Abbiamo fermato l’aggressione alle porzioni più pregiate del nostro territorio, dai parchi alle coste, introducendo un rigoroso sistema di vincoli di tutela e di salvaguardia, è ora il momento di rilanciare in positivo, investendo in riqualificazioni e valorizzazioni del paesaggio, dell’immenso giacimento di beni naturali, culturali, architettonici, storici. La Puglia deve scegliere di fare della bellezza e della qualità il suo principale fattore produttivo, non solo il suo prevalente elemento d’identità.
• La politica della sapienza
La Puglia è in realtà le Puglie. Una regione plurale, di culture, saperi, identità locali che non si sono liquefatte nella modernità. Molte realtà locali stanno compiendo un cammino coraggioso e innovativo per rielaborare la propria diversità, senza smarrirla e senza nemmeno imbalsamarla. C’è una saggezza antica in tutto questo, . Una politica della saggezza si ripropone di proteggere i comuni, specie i piccoli, di stimolare l’emersione delle tipicità, la ricerca culturale, la circolazione delle esperienze, la tutela dei simboli come fattori di una economia e di uno sviluppo centrati sulla propria specifica vocazione.
• La politica della convivialità
Siamo una terra di incontri. Un crocevia di culture. Una regione di attraversamenti. Mettere a valore il nostro genius loci meridiano significa moltiplicare non solo i luoghi ma anche i simboli del dialogo, dell’incontro, della relazione positiva e nonviolenta con l’altro. Significa accentuare la vocazione di pace come strategica missione per il futuro, investendo in progetti di respiro lungo che caratterizzino l’azione di governo.I
l futuro della politica chiede persone convinte.
Convincere è un processo più lungo, più lento, più radicale: ma coinvolge, rende protagonisti, crea partecipazione quindi genera legami solidali.Incide radicalmente nelle storie delle persone al punto che le persone incidono radicalmente nella Storia di un luogo e di un tempo.
A noi piace pensare il Partito Democratico come luogo di persone convinte.
Guglielmo Minervini
Siamo convinti che i cambiamenti rapidissimi e tumultuosi contengano anche delle opportunità, non solo dei problemi.E siamo convinti che queste opportunità potremo raccoglierle solo con un atteggiamento curioso, aperto, intelligente.
Noi abbiamo fiducia nel futuro.
Per questa ragione, vogliamo unire molte, tante energie nello spazio di una politica che produca la decisione.
Il Partito Democratico è uno strumento straordinario per traghettare la politica nel futuro.
Non ci interessa chiederci retoricamente dove stiamo andando ma come sperimentare forme nuove di partecipazione in grado di mettere al centro le persone, il loro valore, la loro domanda di senso.
Il Partito Democratico ha un senso se libera le energie bloccate, soprattutto quelle dei giovani, se sprigiona le idee, le speranze, le passioni perché diventino una forza che incide nei cambiamenti. Anche qui in Puglia il cambiamento deve riguardare il metodo. Il Partito democratico deve nascere da una discussione pubblica e quindi condivisa. piuttosto che dalla vecchia pratica oligarchica delle deleghe dall’alto.
Noi non vogliamo subire i cambiamenti, vogliamo cercarli, provocarli e governarli. Essere protagonisti della nostra vita e del nostro destino: questo vogliamo.
Walter Veltroni, con la sua candidatura, ha coraggiosamente lanciato la sfida di un partito che rinnovi la politica nelle forme e nei contenuti perché sia in grado di intendersi col futuro.
La Puglia può offrirsi alle altre regioni del mezzogiorno e al paese come un riferimento positivo di successo nel cambiamento, perché la Puglia dei cittadini e delle cittadine attive, dell’associazionismo, delle imprese, delle autonomie locali, ha già raccolto il guanto della sfida. Noi consideriamo il laboratorio del centrosinistra pugliese, al governo della regione e di gran parte degli enti locali, un patrimonio di valore.
Stiamo sperimentando come le riforme non siano incompatibili con la radicalità. Proprio il contrario: il carattere strutturale e profondo dei cambiamenti che stanno avvenendo esige interventi incisivi, organici, radicali appunto, non azioni approssimate e di superficie. Abbiamo verificato che nel confronto sui problemi concreti, si frantuma la rigida ripartizione tra i riformatori, che si vorrebbero moderati, e i radicali, che si vorrebbero più esigenti. Proprio il contrario: su molti temi abbiamo visto le culture invertirsi, mescolarsi, contaminarsi.
Piuttosto la linea di demarcazione spesso è un'altra: tra chi tiene fermo lo sguardo sui problemi e sulle soluzioni e chi utilizza i problemi per giocare altre partite, simboliche e di posizionamento.
Allora la parola perde densità, l’azione di governo s’indebolisce, i legami di coalizione si allentano. Insomma, la politica mette in evidenza la sua crisi.
Noi rivendichiamo il nostro patrimonio di esperienze e lo offriamo come contributo positivo alla coalizione nazionale: qui in Puglia il centrosinistra fa sintesi e decide. Il modello di riforma radicale, pur con inevitabili limiti, grande fatica e alcuni ritardi, si sta misurando concretamente con la sfida del cambiamento.
Siamo consapevoli che questo non è ancora sufficiente.Non basta produrre buone politiche pubbliche. In una società complessa ed esigente come quella pugliese la produzione, anche intelligente, di singole politiche da sola non basta. Perché si radichi il consenso diffuso e la fiducia verso una nuova esperienza politica sono decisivi due fattori.
Il primo è la visione: avere una visione, significa integrare le azioni, tutte le azioni in un disegno chiaro, organico, comunicabile.
Disegnare un orizzonte condiviso verso cui ci si muove.
Assumere il governo come il racconto della costruzione del futuro, della Puglia di domani. Un racconto che si narri, in cui ci si identifichi, verso cui si converga.
Questo comporta un supplemento di elaborazione della politica ma anche una regia strategica salda, corale, di respiro largo e di sguardo lungo capace di dare cornice ai singoli gesti amministrativi.
Il secondo è liberare le energie: è importante che i cittadini si sentano veri e pieni protagonisti non comparse del racconto.
Solo sprigionando le energie sociali diverse diffuse nel tessuto della comunità e facendole interagire, la Puglia può farcela.
L’idea di una politica che governa dall’alto, gerarchica e di
apparato è un’idea che non funziona più. Genera sfiducia, distacco.
La riforma della politica è anche innovazione del rapporto tra la politica, le istituzioni e i cittadini, sempre più autonomi, maturi e consapevoli.
Noi pensiamo che essere all’altezza delle responsabilità di governo non è facile. Non basta vincere le elezioni per riuscirci.
Nel meccanismo dell’alternanza, si può vincere. Ma, per non sprecare il favorevole ciclo aperto con la “primavera pugliese”, serve un ulteriore rinnovamento delle persone che s’impegnano nella politica.
Il Partito Democratico è anche un’ottima occasione per rinnovare e qualificare la classe dirigente.
Occorrono persone che già profumano di futuro, con un’adeguata e aderente idea di mondo, una coscienza morale di spessore, una solida competenza tecnica e un desiderio irrefrenabile di misurarsi con il domani.
Occorre una buona politica, senza steccati ideologici, che declini fantasia e innovazione, capace di provocare, muovere le coscienze, fare sognare.
Il Partito Democratico parte dalle primarie proprio per allargare le modalità di selezione di una nuova classe dirigente a tutta la società.Noi vogliamo che anche qui in Puglia questo allargamento sia reale e non virtuale.
Dobbiamo evitare che il profilo del nuovo partito nasca già vecchio: segnato dalla contrapposizione e dalla gestione. Il partito dello scontro e del potere piuttosto che della responsabilità e dello slancio fresco, creativo. Il Partito Democratico deve darsi qui la missione ambiziosa di dilatare la stagione della “primavera pugliese”, ponendo le condizioni per un robusto radicamento delle culture riformatrici nel tessuto del territorio.
Per queste ragioni pensiamo indispensabile rendere il nostro cammino più sollecito e più agile.
In tal senso, suggeriamo un’agenda di lavoro e priorità, in cui gli obiettivi abbiano un nome.
• La politica della democrazia partecipata
Dobbiamo immaginare un governo comunicativo, dialogante, un governo “insieme”, di rete e di sistema, con gli enti locali, le organizzazioni sociali, i cittadini attivi. Le recenti sperimentazioni sui percorsi partecipativi, che hanno reso la Puglia laboratorio nazionale, non possono restare un’eccezione ma devono innovare il rapporto tra istituzione e cittadini fino a divenire la forma indispensabile, necessaria per rendere più efficaci le politiche pubbliche. Questo significa permeare la politica e l’azione di governo di una coerente cultura della comunicazione e della concertazione. Questo significa innanzi tutto superare da parte della politica le manifestazioni di fastidio verso il metodo della decisione condivisa, della democrazia deliberativa: i cittadini sono maturi, adulti.
• La politica dei cicli
Il ciclo è vita. Pensiamo occorra passare dalle politiche dell’emergenza alla politica dei cicli. Dall’acqua ai rifiuti fino all’energia. La prospettiva va, infatti, cambiata considerando i problemi del territorio non più emergenze ma vere sfide per il futuro di una Puglia fragile, dissestata e povera di acqua. La nostra terra è questa.Bisogna riproporsi una strategia riformatrice audace che, sulla base di una visione chiara, moderna ed eco-sostenibile, agisca per ricomporre le competenze frammentate, per ottimizzare la selva degli enti, per produrre rapidamente un cambio di cultura dei cittadini fondata sulla responsabilità e sul senso del limite.
• La politica della salute
Non basta curare la malattia, occorre promuovere la salute. Non abbiamo ancora fatto una politica di “centrosinistra” investendo sulla promozione della salute, sul territorio e sulla medicina preventiva. Abbiamo approvato leggi importanti, ma si fatica ad attuarle. Abbiamo redatto un innovativo “Piano della Salute” che ci consente di segnare la svolta, ma ancora la “sanità” è assorbita da troppa gestione e poco disegno strategico. Lo scarto che ci permette di intervenire nei luoghi e negli spazi e nei modi in cui si aiutano le persone a prevenire, vivere e superare la malattia è ancora enorme. Occorre un impulso forte, chiaro, deciso, una volontà riformatrice audace.Consentire ancora a lungo questo scarto non è giusto, non è etico.
• La politica del welfare generativo
Non basta più intensificare la rete dei servizi verso le fragilità sociali e redistribuire le risorse, perché questo modello non è sufficiente a colmare il vuoto e non scalfisce una società divaricata da profonde lacerazioni sociali, da vecchie e nuove esclusioni e solitudini. Occorre, per non perdere la partita con il futuro, immaginare una nuova strategia di azione che sia anche in grado di attivare le persone, di moltiplicare le energie solidali, di estendere la rete di cura e di solidarietà.Il vecchio welfare, con le sole istituzioni al centro, non regge più. E’ tempo che un nuovo modello di welfare generativo venga sperimentato.
• La politica del fare innovativo
Non basta una politica tuttofare, occorre una politica che regoli la capacità di fare. Sta partendo il nuovo ciclo, l’ultimo, di programmazione strategica che ricopre il periodo 2007-2013. Replicare le precedenti edizioni con una partenza lenta, farraginosa, burocratica sarebbe un errore imperdonabile. Al contrario, è un’occasione irripetibile per sconvolgere la Puglia con un trauma del fare, che liberi le energie di intrapresa, la voglia di scommettersi, di investire in ricerca e innovazione, in idee e creatività. I giovani possono fare la vera differenza, possono dare alla Puglia il valore aggiunto in termini di conoscenza ed energia di cui abbiamo bisogno per compiere lo scatto.
• La politica dei server
Aggredire il nodo delle pubbliche amministrazioni locali. Della loro qualità ma anche dell’architettura delle loro relazioni. Immaginare amministrazioni locali non solo più efficienti ma anche come nodi intelligenti, come server, di una rete distribuita a servizio dei cittadini e dei processi di sviluppo del territorio. Una rete agile che reagisca continuamente alle sollecitazioni del contesto. Una rete che veda nella regione non un ente chiuso e inaccessibile ma una comunità open source, in cui basta avere un’idea per entrare. Una rete di autonomie locali, una rete che connetta e stimoli le molteplici reti di rappresentanza sociale.
• La politica della bellezza
Dobbiamo recuperare un rapporto positivo con la risorsa produttiva principale della nostra terra che è la bellezza. Abbiamo fermato l’aggressione alle porzioni più pregiate del nostro territorio, dai parchi alle coste, introducendo un rigoroso sistema di vincoli di tutela e di salvaguardia, è ora il momento di rilanciare in positivo, investendo in riqualificazioni e valorizzazioni del paesaggio, dell’immenso giacimento di beni naturali, culturali, architettonici, storici. La Puglia deve scegliere di fare della bellezza e della qualità il suo principale fattore produttivo, non solo il suo prevalente elemento d’identità.
• La politica della sapienza
La Puglia è in realtà le Puglie. Una regione plurale, di culture, saperi, identità locali che non si sono liquefatte nella modernità. Molte realtà locali stanno compiendo un cammino coraggioso e innovativo per rielaborare la propria diversità, senza smarrirla e senza nemmeno imbalsamarla. C’è una saggezza antica in tutto questo, . Una politica della saggezza si ripropone di proteggere i comuni, specie i piccoli, di stimolare l’emersione delle tipicità, la ricerca culturale, la circolazione delle esperienze, la tutela dei simboli come fattori di una economia e di uno sviluppo centrati sulla propria specifica vocazione.
• La politica della convivialità
Siamo una terra di incontri. Un crocevia di culture. Una regione di attraversamenti. Mettere a valore il nostro genius loci meridiano significa moltiplicare non solo i luoghi ma anche i simboli del dialogo, dell’incontro, della relazione positiva e nonviolenta con l’altro. Significa accentuare la vocazione di pace come strategica missione per il futuro, investendo in progetti di respiro lungo che caratterizzino l’azione di governo.I
l futuro della politica chiede persone convinte.
Convincere è un processo più lungo, più lento, più radicale: ma coinvolge, rende protagonisti, crea partecipazione quindi genera legami solidali.Incide radicalmente nelle storie delle persone al punto che le persone incidono radicalmente nella Storia di un luogo e di un tempo.
A noi piace pensare il Partito Democratico come luogo di persone convinte.
Guglielmo Minervini
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Commenti e opinioni
Mario D'Abbicco ha detto...
Caro Guglielmo,
condivido pienamente i contenuti del Manifesto. Mi permetto di sottoporti soltanto alcune integrazioni che a mio avviso potrebbero essere necessarie.
Giovani=
1) andrebbe approfondita, per raffozare il concetto che possono rappresentare il "valore aggiunto" per compiere lo scatto, .... la necessità di creare occasioni di impiego costruttivo del tempo libero, di realizzazione di attività sportive (ormai quasi tutte in mano ai privati), culturali: anche soltanto occasioni di "incontro reale" e non solo virtuale quale quelli offerti da INTERNET o dalle DISCOTECHE.
2) andrebbero ipotizzati percorsi di educazione alla legalità, giustizia, ecc. i nostri ragazzi vivono immersi nella cultura del bullismo, delle raccomandazioni, ecc. Lavoro, imprenditoria accesso al credito = andrebbe fatta una riflessione/proposta anche in queste aree sulle quali state facendo tanto con Bollenti Spiriti, ma forse andrebbe rafforzata come volontà progettuale del nuovo partito.
Ti saluto fraternamente. Buon lavoro.
Mario
8 settembre 2007 15.03
Pinuccio Paolillo ha detto...
Aderiamo all’appello dei “Riformatori per l’Ulivo” a sostegno della candidatura di Guglielmo Minervini alla segreteria regionale del nascente P.D. in virtù di una più larga convergenza sul suo nominativo, che possa essere il punto di più avanzato equilibrio tra società civile e partiti.
Reginaldo Seccia - CC Barletta
Gianni Quinto – CC Canosa
Pinuccio Paolillo – Esecutivo provinciale Margherita
Ruggiero Rizzi – Presidente Circoscrizione Settefrati Barletta
Cosimo Giuncato - Margherita, Canosa di Puglia
Aldo Roselli - Margherita, Canosa di Puglia
Antonio di Lernia – Esecutivo cittadino Margherita, Barletta
Francesco Caputo - Coordinamento cittadino della Margherita, Barletta
Antonio Colasuonno - Coordinamento cittadino della Margherita, Barletta
Leonardo Santo – Segretario aziendale Cisl Medici ASL, Barletta
Michele Gorgoglione – Dirigente sanitario
3 settembre 2007 10.59
Franco Magrone ha detto …
il manifesto tira fuori dalle secche "della vecchia pratica oligarchica" la discussione sul P.D., trascinandola nel mare aperto della partecipazione popolare, pronta ad intercettare tutte le correnti delle idee nuove. Il manifesto stesso è per me corrente: testimonianza di partecipazione.
Sono rimasto colpito dall'idea di una politica che si generi da una narrazzione collettiva, che, aggiungo, la senta necessaria, indispensabile. Solo così, restituendo la parola a tutti, e facendosene carico, la politica ridiventa indigena. Una politica che per comunicare ed interpellare recupera la lingua del quotidiano, uscendo, così, dalle mura di cinta del suo odierno linguaggio di casta.
Questa è una sfida che vale la pena accettare! Viene suggerita un agenda di lavoro che spero quanto prima si possa sviluppare a viso apero ( fuori dalla rete...), mi permetto di indicare un altro punto " La Politica della sobrietà e della essenzialità".
Un partito dove gli uomini siano messi in condizione di non ubriacarsi di potere. dove non vi siano nè parate, nè apparati ma uno sguardo attento, vigile, libero, alla dignità dell'uomo a partire da chi vive la condizione di ultimo.
Franco Magrone
Volontariato
2.9.2007 18,21
Corrado de Bari ha detto …
Il futuro convince anche me.
Corrado de Bari
associazionismo/volontariato
2.9.2007 12,53
Paola Fini ha detto...
Mi piace molto il manifesto di Guglielmo Minervini. Condivido pienamente la necessità che i cittadini si sentano protagonisti e sono certa che la politica ha bisogno del coinvolgimento dei cittadini. La politica deve essere sempre una risposta ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini. E' però necessario che questa risposta sia formulata avendo una visione di insieme ed un progetto chiaro. Gli interventi improvvisati hanno prodotto danni gravissimi, soprattutto in Puglia. Abbiamo bisogno di un progetto valido e di una persona capace che si impegni con coerenza e determinazione nella sua realizzazione. Questo è quello che trovo nel manifesto per la Puglia ed in Guglielmo Minervini ed è per questo che aderisco al Manifesto "Il futuro ci convince".
Paola Fini ricercatrice
volontariato/associazionismo
2 settembre 2007 11.02
Antonio Nestola ha detto...
Per quanto indicato nel Manifesto per la serietà professionale dimostrata da Guglielmo Minervini, intendendo la politica L'Organizzazione della Speranza (Don Tonino), soprattutto per le fasce deboli: sono onorato di sostenere la candidatura del Prof. Minervini a Coord. Regionale del PD. Auguri.Antonio Nestola
2 settembre 2007 11.01
Aldo Cavallini ha detto...
Aderisco al “Manifesto per la Puglia” e ritengo importante la frase:Il Partito Democratico è anche un’ottima occasione per rinnovare e qualificare la classe dirigente. Non più un gioco di “poltrone”, ma un impegno reale proiettato verso il futuro.
Aldo Cavallini Biologo
impegnato anche nel sociale (volontariato).
1 settembre 2007 14.51
Cosimo Bottalico ha detto...
Aderisco con convinzione al manifesto per la Puglia, è l'unico momento, luogo ed occasione che riempie di contenuti il nascente partito democratico in Puglia. A questo punto credi che l'assessore Minervini farebbe meglio a candidarsi alla segreteria regionale per poter meglio sostenere ed attuare quanto affermato nel manifesto.I migliori auguri di far bene ed un cordiale saluto.
Cosimo Bottalico (libero professionista)
1 settembre 2007 14.50
Elena Tropeano ha detto...
Grazie per avermi coinvolto: non vivo in Puglia, vivo in Sardegna, due regioni che condividono attualmente un'esperienza innovativa (per quello che conosco io della Puglia, mi pare di sì) sul piano del cambiamento del fare politica e amministrazione; ho partecipato attivamente nei mesi scorsi al processo di avvio del PD, me ne sono allontanata nell'ultimo periodo perchè aver messo in ballo l'elezione anche dei leader regionali ha creato una distorsione del dibattito che mi ha un pò scoraggiato.. Questo messaggio di Minervini trovato al ritorno di una riflessiva vacanza mi restituisce entusiasmo. Come mi danno sempre gioia e voglia di andare avanti le parole degli artisti, quelli veri, quando non pontificano su Veltroni o Bindi ma parlano di sé, ossia della loro arte. Su Repubblica di lunedì 27 agosto Toni Servillo parla di teatro e dice cose che hanno toccato anche le mie "corde politiche" : - Nel teatro lo spettacolo cresce con il pubblico, per me è una forma di pensiero condiviso intorno a un testo. Il teatro non conosce la massa degli spettatori, ma parla ad uno ad uno di loro. Dobbiamo illuderci di pensare insieme, altrimenti si va nel caos-. Cerchiamo di non illuderci soltanto. A tutti voi/noi.. buona avventura.
elena tropeano
1 settembre 2007 14.49
Nicolò de Cesare ha detto …
Aderisco pienamente al Partito Democratico come rinnovamento alla socialdemocrazia, per combattere la frammentazione dei partiti e delle culture.
Nicolò de Cesare – perito industriale
31.8.2007 00,40
D. Guido ha detto...
Condivido pienamente. Mi metto a disposizione per qualsiasi necessità ed iniziativa.
D. Guido
30 agosto 2007 11.15
Beppe De Robertis ha detto …
Aderisco,per allontanare la disillussione.
Beppe De Robertis
assistente sociale
27.8.2007 12.53
Franco Vaccarelli ha detto...
Certamente sottoscrivo il documento proposto, abbastanza convincente e ricco di obiettivi impregnati di entusiasmo, raggiungibili "senza impegni di bilancio", ma "pesanti" come macigni per i "vecchi stantii" della politica.Soltanto mi permetto di suggerire l'inserimento di un ulteriore obiettivo nell' "agenda di lavoro e priorità": la politica di innovazione nel campo della moralità e della legalità, di cui tutti parlano, sottovoce, e quasi tutti la scansano.Se l'Etica non deve essere ritenuta solo una branca della filosofia, ma deve accompagnare l'uomo in ogni atto della sua vita e, perciò, anche in politica, vantiamoci di conoscerla e di applicarla a chiare lettere.
Un cordiale saluto.
Franco Vaccarelli
26 agosto 2007 10.54
Gianni Quinto ha detto …
Caro Guglielmo,
Il futuro ci convince, il futuro ci deve convincere per forza e ci deve convincere per davvero.
Immaginare, sostenere e governare una politica che metta al centro le persone, il loro valore, la loro domanda di senso, significa in sostanza dare un senso alla politica e di conseguenza dare senso alla vita di chi decide di impegnarsi in politica.
Che nome potremmo dare a quella politica che non metta al centro le persone? Potere Politico, Potere personale?
Oggi più che mai, sta montando tumultuosamente ahinoi, da parte delle famiglie, dei giovani dei lavoratori, delle associazioni, quel sentimento di distacco, di incomprensione, di inutilità, della politica e dei politici.
Non ci deve scandalizzare tutto ciò.
E’ una reazione di difesa messa in atto da chi non si sente coinvolto, d9i chi non capisce le logiche di comportamento, di chi non ne interpreta e decodifica i messaggi, le forme comunicative.
Il PD rappresenta l’unica possibilità prima ancora che per il paese, soprattutto per noi, oscuri ed anonimi consiglieri comunali, responsabili di partito periferici che ogni giorno devono confrontarsi con questa sfiducia, con queste energie bloccate.
Uniamoci tutti affinché si possa andare oltre le oligarchie cercando di emarginare con la forza delle idee e del consenso della base i signori delle tessere a volte molto lontani dalla realtà delle nostre genti di Puglia.
Ad maiora Guglielmo.
Gianni Quinto
Consigliere Comunale
Canosa 22 agosto 2007
Francesco Donatelli ha detto…
La costruzione del Partito Democratico in Puglia è fin qui caratterizzata da un intenso dibattito che ruota, quasi esclusivamente, sui candidati e praticamente inesistente quello sui programmi. Ciò contraddice lo spirito della sfida lanciata da Walter Veltroni che ha accettato la candidatura non solo per dirigerlo, ma per contribuire alla costruzione del partito nuovo e rinnovare la politica preservandola dalle vecchie pratiche oligarchiche. Purtroppo sembra che in Puglia la preoccupazione di Pierluigi Bersani stia trovando conferma quando affermava che ‘Riterrei inammissibile che la scelta del comitato dei 45 sulla selezione dei candidati regionali avvenga in modo diverso da quella del leader nazionale. Noi non possiamo avere un leader del P.D. votato direttamente dagli elettori a Roma, e tanti leader scelti da D.S. e Margherita sul territorio. Sarebbe la fine.’ Ecco perché la candidatura a segretario regionale del futuro Partito Democratico di Michele Emiliano, Sindaco di Bari, e il precipitoso passo indietro del Segretario Regionale dei D.S., Michele Mazzarano, non mi convincono. Ciò che si vorrebbe fosse letto come il sopravvento della ‘società civile’ sugli apparati dei partiti, paradossalmente (non a caso) è vissuto esattamente al contrario. Naturalmente il giudizio su Michele Emiliano è positivo, ma temo che il percorso individuato si inserisca nella vecchia logica che non allontana il sospetto della fusione a freddo tra i due partiti, Democratici di Sinistra e Margherita, o peggio dello scontro tutto interno alla Margherita. E’ facile aspettarsi poi che, a cascata, questa deleteria pratica si replichi a livello locale. Purtroppo i primi segnali vanno in tale direzione. Tutto questo depotenzia la capacità attrattiva del nuovo partito soprattutto nei confronti dei giovani e non accorcia la distanza tra politica e società.
Temo che in Puglia stia avvenendo questo.
Ma sono convinto che siamo ancora in tempo ad evitare un danno ad una Regione (laboratorio del centrosinistra) che ha ‘inventato’ le primarie, la ‘primavera pugliese’ che ha saputo mettere assieme passione e politica. Che ha tra i positivi punti di riferimento il buon governo delle autonomie locali, che ha saputo stimolare la società civile senza scadere nel qualunquismo antipartitico. Ci sono insomma le condizioni per inserire, nel percorso di costruzione del P.D., quegli elementi necessari per spostare il dibattito sui programmi, liberare tutte le energie fresche presenti sui territori, fare tesoro delle ricche esperienze di tante amministrazioni locali, del diffuso tessuto del volontariato senza criminalizzare chi nei partiti lavora in silenzio con dedizione e generosità.
Uno degli strumenti più efficaci a questo scopo lo sta fornendo Guglielmo Minervini con il suo ‘Manifesto per la Puglia’ con il chiaro intento di rivolgersi a tutti i pugliesi che, indipendentemente dall’appartenenza politica, possano dare il loro contributo fondamentale al rinnovamento della politica cimentandosi sulle proposte programmatiche. Un Manifesto che guarda con fiducia al futuro e, partendo dalla esperienza positiva di governo del centrosinistra a livello regionale, provinciale e in tantissimi Comuni, si pone come obiettivo quello di fornire un chiaro contributo ad una discussione pubblica e quindi condivisa piuttosto che dalla vecchia pratica oligarchica delle deleghe dall’alto. E, nell’attuale momento in Puglia, c’è bisogno proprio di questo. La costruzione del Partito Democratico deve essere una formidabile occasione di coinvolgimento per promuovere la massima partecipazione dei pugliesi e farli sentire i veri protagonisti di una stagione di cambiamento, di rinnovamento della politica e del rilancio dell’azione di governo.
Per questo aderisco al ‘Manifesto per la Puglia’ di Guglielmo Minervini.
Francesco Donatelli
Vicesindaco di Grottaglie
21/08/2007
Giovanni Poli ha detto …
Salve, sono Giovanni Poli, lavoro a Tecnopolis e penso liberamente.Vorrei manifestare la mia piena adesione al manifesto "Up patriots to arms" di Guglielmo Minervini per la Puglia.Mi pare tutto un po' utopico, tuttavia Guglielmo mi ha insegnato che è necessario partire da grandi idee, e quelle che ci paiono irraggiungibili prospettive, con il tempo, e la perseveranza, e l'impegno quotidiano e la certezza dell'agire per un bene comune e l'incrociare gli sguardi per attingere a nuove forze alla fine diventano tangibili méte.
Avanti tutta.
Giovanni
20.8.2007
Lucio d’Abbicco ha detto ...
...E come si potrebbe non condividere e sottoscrivere un simile manifesto politico!...Non c'è ironia in questa mia espressione, ma assoluta sincerità, tanto più giustificata dalla pregressa, profonda stima verso l'autore dello stesso manifesto.D'altra parte l'esaltante lettura di questo scritto deve fare i conti con le istintive reazioni di una coscienza civica alquanto "pigra" - ahimé, devo ammetterlo - e che per pigrizia confonde il livello politico in senso "puro" con le prosaiche e quotidiane manifestazioni della politica - o sarebbe più corretto dire dei politici?... Tali intendimenti potranno mai trovare persone all'altezza?... Purtroppo, anche tutto ciò che si sta scatenando in questi giorni intorno al nascituro Partito Democratico (nel Paese e in Puglia), non depone ad alimentare la speranza in una coscienza "impigrita"...Tuttavia il manifesto di Guglielmo è tangibilmente alimentato dalla sua solita carica capace di far "sognare l'utopia" anche al più disilluso.Perciò lo condivido e lo sottoscrivo volentieri. E, per quanto può essere nelle mie possibilità, ben volentieri lo promuoverò. Se poi il PD, almeno in Puglia o a partire dalla Puglia (che è ancora più ambizioso!), riuscisse a corrispondere a questo disegno, avrebbe il mio sostegno incondizionato.Si chiedono suggerimenti e nuove proposte. Per quello che dirò vale la premessa fatta sopra.La politica della democrazia partecipata. La politica dei cicli. La politica della salute. La politica del welfare generativo. La politica del fare innovativo. La politica del server. la politica della bellezza. La politica della sapienza. La politica della convivialità.Mi piacerebbe che negli intendimenti di un soggetto politico nuovo comparisse anche la "politica della sobrietà". Spero che il mio non sembri un cavalcare "la polemica del giorno": mi riferisco ai costi della politica (e non solo in Puglia secondo un recente scoop giornalistico). Al di là delle meschine e immancabili polemiche di parte, io trovo che la questione sia davvero scandalosa: ritengo che una significativa inversione di marcia sarebbe un segno dall'alto valore Politico (uso intenzionalmente la maiuscola) e civico. Non mi risulta che finora nessun soggetto politico (leggi: partito) abbia davvero posto tale questione in cima alla sua agenda, o vi abbia dato un seguito non suscettibile di contestazioni e interpretazioni "di parte". Immagino che il tema della sobrietà" sia già contenuto all'interno delle altre voci del manifesto (conoscendo lo stile di Guglielmo, non metto in dubbio una sua personale convinzione in tal senso). Tuttavia ribadisco che a me piacerebbe che fosse chiaramente espresso e sono sicuro che Guglielmo troverebbe il modo per riempire di sensi ancora più densi e profondi questa ulteriore voce.Un caro saluto.
Lucio D'Abbicco
Bari - insegnante e media educator
19 agosto 2007 22.35
Giovanni Abbattista ha detto…
L'iniziativa dell'assessore Minervini è oggi innanzitutto opportuna perchè rappresenta il tempestivo contributo al rirpistino del corretto cammino che abbiamo avviato per la costruzione del partito democratico.
Le pratiche oligarchiche che sono emerse di recente nella individuazione del candidato alla segreteria del partito democratico rappresentano il pericolo più insidioso per la nascita del "partito nuovo", perchè riaffermano un metodo ed un linguaggio affatto incoerente rispetto agli obiettivi del partito democratico.
Se vogliamo trasmettere la nostra convinzione agli altri ed essere protagonisti di un autentico percorso di apertura dobbiamo essere capaci di rendere chiaramente leggibile la coerenza tra l'affermazione dei principi e delle idee ed i comportamenti.
Solo su questa strada riusciremo ad appassionare ed a coinvolgere tutte quelle energie che nutrono grandi aspettative sul partito democratico ed aspettano di essere autenticamente convinte che non si tratta di una "transizione immobile", ma della opportunità di creare un soggetto politico nuovo a cui affidare le sfide del futuro.
Il richiamo del manifesto ai contenuti ed alle opzioni programmatiche ha il merito di spostare il baricentro della discussione sul progetto da condividere, sulle idee che devono animare il nostro cammino, nella consapevolezza che dovremo reagire alla tentazione di essere distolti dalle problematiche di occupazione del potere.
Animiamoci di coraggio per vivere con entusiasmo e passione una storia che siamo tutti chiamati a scrivere.
Giovanni Abbattista
Avvocato
16.08.2007
Mauro Marino ha detto…
Trovo nel manidesto lingua e intenzioni "nuove", mature e trasversali, alle culture che ci fanno vivi e attenti.
C'è tanto lavoro da fare!
Un lavoro già iniziato che trova ancora scorie di "falsa" politica sul suo cammino.
Forse c'è l'opportunità di rinnovare l'entusiasmo. Dico forse perchè la sfiducia è sempre pronta ad aggredire ogni buona azione. La disillusione, il rammarico, la paura assediano! Ma questo dubitare è più leggero, leggere le intenzioni e presagire le pratiche che il manifesto delinea apre il cuore!
Mauro Marino (operatore culturale)
Fondo Verri - Lecce
13.08.2007
Rosanna Silvestri ha detto…
Aderisco con entusiamo al tuo manifesto anche come molfettese da molti anni residente a Bari.Le politiche della salute e i diritti dei cittadini possono e devono avere nuovo impulso con il Partito Democratico.Rosanna Silvestri
Dirigente Responsabile Area Gestione del Patrimonio ex AUSL BA5
12.08.2007
Michele Colasanto ha detto …
Caro Guglielmo,
ancora una volta riesci a darmi delle motivazioni; il tuo manifesto riscontra il mio pensiero. E’ bello scoprire comunanza di intenti con chi stimi e apprezzi.
Per quanto mi riguarda, il PD rappresenta l’ultima possibilità di credere a quella politica buona capace di dare valore all’impegno e al merito delle persone.
Solo chi si impegna può dare agli altri, avere dubbi e quindi certezze ; solo se si premia il merito daremo il meglio a chi ha bisogno.
Il futuro non ci permette di sbagliare ancora,
Michele Colasanto
Biologo – Ruvo di Puglia
12.8.2007
Roberto Cramarossa scrive ...
Caro Guglielmo,
anche se è periodo di piene vacanze, non è male, come dici tu, parlare di politica, sperando che alla ripresa, a settembre, si dia un seguito concreto ai buoni propositi.
Sono sicuro che sei convinto di quello che dici nel manifesto per il P.D., che tutti ci auguriamo sia davvero un partito "nuovo".
Ma troppi sono gli esempi che ci circondano (non è il tuo caso) di incoerenza, falsità, ambiguità e.....interessi personali.
Allora, tanto per incominciare, non potresti renderti promotore affinchè alla Regione, per esempio, si approvi una legge che diminuisca, e drasticamente, gli stipendi dei nostri vari rappresentanti politici? Sulla stampa leggiamo a quanto ammontano. Nessuno fa niente per ridimensionarli. E allora? Come si concilia questo con i tanti giovani disoccupati o sottopagati?
Se vuoi, pubblica pure questa mia breve nota nel forum de "il futuro ci convince".
Do, comunque, la mia fiducia a te, e aderisco al tuo manifesto.
Con stima, ti saluto.
Roberto Cramarossa
Città Plurale- Modugno
11 agosto 2007
Gianpietro Losapio ha detto ...
caro guglielmo,
saremo di fronte all'ennesimo processo di costruzione di un nuovo soggetto che implode sotto il fuoco degli apparati e dei gruppi di potere, tradendo sogni, speranze ed entusiasmi?
o di fronte ad un abile cambio di casacca?
i segnali ci sono tutti, dal centro sino alla periferia. le truppe scalpitano. e tutto ciò non "con vince" affatto!
a Parma eravamo insieme quando agli animi enstusiastici per la nascita della nuova forza eterogenea e fresca, la margherita, nella qual riponevamo la nostra fiducia di riformisti, si sommavano le lotte intestine per accaparrarsi le postazioni che contano, passando sopra il "corpus" dei cittadini attivi.
anche oggi, ahimè, giungono sollecitazioni e scendono signori e signorotti (improvvisamente) a caccia di "pacchetti", più che di idee, di sogni, di speranze, di energie, di futuro.
Insomma un deja vu tutto rivolto al passato e al mantenimento dello status quo, più che aperto e disponibile a giocare la partita a campo aperto.
Un partito democratico per ora ben lontano dall'essere trasferito e immesso nella rete e nei tessuti vivi della società e capace di coglierne gli umori e i sussulti. Ben saldo nelle mani dei soliti noti.
certo una visione parziale, ma diffusa. per questo non posso che accettare la sfida del manifesto.
fraternamente
gianpietro losapio
11.8.2007
Beppe Chiapperino e Francesca Tarulli hanno detto …
Aderiamo al manifesto per la Puglia, alla sua visione della politica come tutela e protezione dei beni pubblici e alla missione indicata al nuovo partito democratico.
In particolare ci convince l’approccio culturale del manifesto, consapevole e positivo rispetto alle innovazioni avviate nel metodo e nel merito nella Regione Puglia grazie a un incontro/confronto tra società e istituzioni che, nonostante limiti e debolezze strutturali e contingenti, ha innescato un circolo virtuoso che sta producendo l’avvio di riforme radicali.
Condividiamo l’idea che il cambiamento deve riguardare soprattutto il metodo, sperimentare e implementare “nuove forme di partecipazione che mettono al centro le persone, il loro valore, la loro domanda di senso”. Infine ci piace sottolineare la nostra condivisione verso la traccia di agenda di lavoro e priorità indicate dal manifesto per la puglia, in particolare gli obiettivi di una politica della bellezza, della sapienza e della convivialità. Ci riportano alla mente l’invito di Don Tonino Bello a considerare la politica come arte nobile e difficile, ovvero il richiamo al forte senso di responsabilità e l’investimento in progetti di respiro lungo.
Beppe Chiapperino (consulente esperto programmazione politiche e servizi sociali)
Francesca Tarulli (dirigente servizi sociali, Pubblica istruzione e Cultura Comune di Gioia del Colle
Toritto, 10 agosto 2007
Francesco Sderlenga ha detto...
Bello il manifesto, affermare di condividerlo mi sembra fin troppo banale. Io nel Paritito Democratico ci sarò con questo spirito e con la convinzione di partecipare a qualcosa di straordinario. Mi auguro che il futuro coordinatore Pugliese abbia la sensibilità di far proprio il Manifesto di Minervini.
10 agosto 2007 23.32
Michele Eugenio DI CARLO ha detto…
Anche noi non abbiamo paura del futuro!
Si, caro Minervini, anche noi, nell’ambito del nuovo Partito Democratico, vogliamo liberare le energie bloccate, le idee, le speranze, le passioni per tentare nuovamente di incidere positivamente nei cambiamenti, al di fuori e al di sopra delle oligarchie politiche, delle deleghe dall’alto, delle pratiche clientelari e corruttrici.
Anche noi vogliamo continuare a tenere fermo lo sguardo sui problemi e sulle soluzioni, approfondendo la linea di demarcazione da chi utilizza i problemi e la politica per fini di potere e per interesse personale.
Caro Minervini, aderiamo al manifesto per la Puglia del PD anche perché non vogliamo assolutamente rischiare che “l’esperienza irripetibile di ogni uomo possa perdere senso” e perché le tue parole, il tuo progetto, le tue idee ci stanno ridando, oltre che la passione, anche l’orgoglio di esserci battuti finora per delle giuste cause.
Michele Eugenio DI CARLO
Coordinatore Margherita
Città di Vieste
8.8.2007
G. Servodio ha detto...
dalla dichiarazione dell’on. Giusy Servodio
“La corsa alla leadership regionale del PD, così come si va prefigurando, rischia una pericolosa deriva provocando sfiducia nei pugliesi che potenzialmente sono disponibili ad essere protagonisti del processo costituente.
(….) Non perdiamo di vista l’obiettivo di fondo del PD: contribuire a superare la crisi della politica e il distacco dei cittadini dalle istituzioni pubbliche. Rispetto alla convenzione cittadina di Bari e alle primarie regionali che hanno consentito una inedita esperienza democratica, oggi assistiamo ad un sostanziale ribaltamento: sono più gli “apparati” che scelgono e decidono per tutti. Possiamo così facendo provocare l’assenteismo o reazioni e smentite alle scelte verticistiche, come è avvenuto nelle primarie per il candidato Presidente della Regione e per il candidato Sindaco di Taranto. Non mancano – però - interessanti spunti di riflessione e di posizioni politiche. Penso, ad esempio, a quello che l’on. Rossi ha dichiarato quando denuncia un metodo poco trasparente con il quale si sta procedendo alla scelta del candidato al coordinamento regionale. Anche l’avv. Gianni Di Cagno ha evidenziato l’esigenza che la scelta degli uomini debba essere preceduta dalla preventiva elaborazione di programmi e contenuti del futuro PD pugliese. Partire dai contenuti in Puglia è necessario per ridare credibilità e autorevolezza alla proposta di Walter Veltroni come viene anche esplicitato dal manifesto presentato dall’ass. Minervini ( …) L’appello del segretario provinciale DS Ginefra all’unità è un po’ tardivo tale da sembrare un ultimatum. Nessuna pregiudiziale sulle persone ma tanta coerenza e dignità per rivendicare che i “processi unitari” per essere tali devono precedere le scelte in quanto frutto di una comune condivisione. (….). La preoccupazione riguarda l’approccio col quale si enfatizza la segreteria regionale del futuro PD assegnandole un profilo più di comando e di potere che di sintesi e luogo di elaborazione collegiale. L’alleanza dei sostenitori della candidatura Emiliano con quelli dell’on. Letta provoca forti perplessità se non addirittura contraddizioni con la linea Veltroni. Un problema politico aperto che può essere letto come prefigurazione di organigrammi ad escludendum, piuttosto che di convergenza politica. (…) Il tiro alla fune può danneggiarci: ci tocca ritornare tutti sulla linea di partenza e individuare in modo trasparente e condiviso progetto e luoghi di elaborazione della proposta politica per il 14 ottobre ai pugliesi”.
on. Giusi Servodio
Bari, 8 agosto 2007
Vito Santacesarea ha detto...
Condivido lo spirito e il merito del documento.Mi sembra importante sviluppare la nuova esperienza attraverso una visione chiara e condivisa in grado di integrare e dare coerenza alle azioni, troppo spesso legate al contingente e alle emergenze, ed in grado di affermare una identità robusta e duratura su cui basare le strategie, le tattiche di una squadra ampia e vincente.
Un caro saluto
Vito
8 agosto 2007 15.10
Gianluca ha detto...
Aderisco appieno al manifesto...finalmente qualcosa che odora davvero di futuro...costruiamo un pd senza paura di ciò che sarà!
Gianluca Zurlo
7 agosto 2007 17.25
A. De Palma ha detto...
Sottoscrivo il Manifesto.
Angelo De Palma
Insegnante in pensione/volontariato
7 agosto 2007 11.47
Vito Lucarelli ha detto...
Il manifesto per la Puglia contribuisce pienamente a dare un senso al percorso politico verso il Partito Democratico.
Vito Lucarelli
7 agosto 2007 11.44
Michele Tenace ha detto...
aderisco al Manifesto per la Puglia
6 agosto 2007 13.41
rosa serrone ha detto...
Aderisco al Manifesto.
Rosa Serrone Daconto
associazionismo-volontariato
6 agosto 2007 13.39
Giuseppe Elia ha detto...
Cari amici aderisco al "il futuro mi convince" Manifesto per la Puglia.
Giuseppe Elia
docente università Bari
6 agosto 2007 13.37
Branca Antonio ha detto...
SONO SICURAMENTE BELLE PAROLE TUTTE CONDIVISIBILI. DA APPASSIONATO DELLA POLITICA TANTE VOLTE DELUSO, MI DO L'ULTIMA CHANCE CON IL PD E SPERO CHE TANTA GENTE COME ME LO FACCIA E SI CONVINCA CHE SOLO CON UN RINNOVAMENTO DELLA CLASSE DIRIGENTE DAL BASSO PUO' NASCERE QUEL PATTO GENERAZIONALE POLITICO E SOCIALE CHE POTRA' DARE UNA PROSPETTIVA ALLE FUTURE GENERAZIONI. BISOGNEREBBE RIMARCARE CHE LA POLITICA NON PUO' ESSERE OCCUPATA PER L'INTERA VITA DALLE STESSE PERSONE NEGLI STESSI POSTI. branca.antonio@virgilio.it
CORDIALI SALUTI
6 agosto 2007 12.52
Mimmo Scaramuzzi ha detto...
Grazie Guglielmo, promotore della CITTADINANZA, vera zona di frontiera della modernità!Mi hai insegnato che la discriminante dello sviluppo non è più l'economia ma la capacità dei governi di reinventare la cittadinanza e la democrazia. Se ciò vale anche per il P.D. non fare che questa rimanga soltanto una provocazione intellettuale. Le risorse tradizionali sono sempre più limitate, da ciò la necessità di introdurre riforme democratiche e civili a costo zero che possono diventare, a loro volta, volano di riforme economiche e sociali. E' la stessa economia che spinge in questa direzione perchè al centro di un nuovo modello economico e di sviluppo c'è la valorizzazione del capitale umano, delle persone, della loro competenza, capacità, talento. Se questo è il fine pubblicizzato dai costituenti del Partito Democratico fa che in Puglia ciò diventi realtà e non strumento precario di raccolta di consensi.In un contesto del genere la dimensione dei diritti torna a svolgere un ruolo fondamentale. Pensiamo ai valori di inclusione, tolleranza, rispetto delle differenze, pluralismo etnico e religioso, linguistico e culturale, dell'orientamento sessuale, tutte condizioni che determinano la qualità di vita complessiva di una comunità e di un territorio. Le analisi più avanzate in tal senso rivelano come la stessa allocazione delle risorse economiche e imprenditoriali si dirige verso luoghi dove più alta è la concentrazione di energie creative. Mentre a sua volta la forza lavoro qualificata e flessibile si orienta a vivere in realtà più accoglienti sotto il profilo dei valori e dei principi della cittadinanza, che diventa quindi leva virtuosa dello sviluppo eonomico.Fa che il Partito democratico pugliese riesca a favorire l'affermarsi di habitat nei quali si diffondano valori e princìpi coerenti con l'impostazione descritta.La cittadinanza assume così una missione più complessa, stimolante, comprensiva parlandoci al contempo di economia, politica, socialità e diritto. Insomma essa diviene la vera zona di frontiera della modernità. E piaccia o meno, di questo negli anni a venire si dovrà tenere conto.
6 agosto 2007 11.24
francesco tarantini ha detto...
Mi sembra molto bello. Veramente bello, Io avrei messo al primo punto l'ambiente ( parchi, ecomostri, abusivismo edilizio). Poi avrei sviluppato i concetti della soft economy, la realtà delle piccole e medie imprese fortemente connesse con il territorio e con i discorsi della qualità: gli esempi di eccellenza in Puglia ne settore energetico, dell'innovazione tecnologica, dell'enogastronamia e dell'artigianato di qualità.
6 agosto 2007 11.07
quelli della notte ha detto...
ma latorre, ma latorre, ma latorre, NO !!!!!!!!!!!!!!!!
5 agosto 2007 23.36
Comitato 14 Ottobre PD Foggia ha detto...
Abbiamo dato notizia dell'iniziativa del Manifesto per la Puglia sul sito-blog del Comitato 14 Ottobre della provincia di Foggia "www.pdfoggia.it", provvedendo anche a includere un link a http://www.manifestoperlapuglia.blogspot.com/.
Buon lavoro
5 agosto 2007 21.16
Mimmo Castellaneta ha detto...
I contenuti del Manifesto per la Puglia sono l'eccezionale sintesi, del percorso politico e dei principi ispiratori, che molti di noi mettono quotidianamente in pratica nel loro impegno civile, politico e sociale.Da questi punti è necessario partire per una sano processo di contaminazione reciproca che possa arricchiere di contenuti e valori il grande esperimento umano del Partito Democratico.Solo se riusciremo dando ognuno per la proria parte nessuno escluso il proprio contributo, solo allora potremo ridare speranza alle nuove generazioni di cui io sono parte e fiducia alla gente ormai troppo distante.Con questo forte impegno, il futuro non ci spavneta ma ci renderà protagonisti e liberi per la rinascita sociale delle nostre comunità e dell'Italia tutta.Forza pasta l'impegno di tutti noi e di tanti tanti altri.
Un caro Saluto.
5 agosto 2007 19.23
luigi schirinzi ha detto...
Grazie. Condivido e sottoscrivo il manifesto.
5 agosto 2007 19.15
donato de ceglie ha detto...
Ha ragione l'on. Nicola Rossi, Latorre non è stato delegato da nessuno e di problemi ne ha già creati fin troppi. Il Partito Democratico nella Puglia di Nichi Vendola non può non nascere dal basso, con candidati espressione del popolo dell'Ulivo. Il 14 ottobre mobilitiamoci per rinnovare la forte voglia di cambiamento.
5 agosto 2007 14.29
Adele ha detto...
Finalmente si è avviato un dibattito serio sul Partito Democrtico.
Condivido e sottoscrivo.
5 agosto 2007 12.04
San Severo ha detto...
Lo condividiamo e lo sottoscriviamo.
Lello D'Angelo
Mario Marchese
Francesco Sderlenga
4 agosto 2007 19.09
Pamela ha detto...
Ho letto il manifesto con moltissima attenzione, mi ripeto è davvero bellissimo.
4 agosto 2007 18.53
Antonio Scotti ha detto...
Condivido l'impostazione del manifesto e ne apprezzo i contenuti. Condivido l'accento puntato sulla partecipazione e sull'utilià che questa prassi aziona nella definizione delle politiche. E' necessario avere fiducia nel futuro partendo dal presupposto che la democrazia è quell'ordine che mantiene vivo il conflitto tra valori, ma che allo stesso tempo riesce a renderlo produttivo di nuove idee. Insomma, riapertura a tutto campo della dialettica politica che veda i partiti dall'interno protagonisti del nuovo cambiamento. Non di facciata, si badi bene. In questa prospettiva, strategica diventa la partecipazione, intesa non come assemblearismo, ma come strumento utile a raggiungere una decisione condivisa. Se non si supera questo tabù, il rischio è di creare una casa dentro l'altra, in cui ciascuno si aziona esclusivamente per salvaguardare la propria storia.
4 agosto 2007 18.50
maria paola ha detto...
Mi sembra che il manifesto esaurisca ed affronti pienamente i nodi nevralgici della politica del partito democratico in Puglia.
4 agosto 2007 18.33
Mario D'Abbicco ha detto...
Condivido pienamente i contenuti del Manifesto. Mi permetto di sottoporre alcune integrazione che a mio avviso potrebbero essere necessarie.Giovani: rafforzare il concetto di valore aggiunto...Discoteche: andrebbero ipotizzati percorsi di educazione alla legalità, giustizia ecc. i nostri ragazzi vivono immersi nella cultura del bullismo e della raccomandazione.Lavoro, imprenditoria, accesso al credito varre sulle quali va rafforzata la volontà progettuale del nuovo partito.
4 agosto 2007 18.28
Elio Di Summa ha detto...
Francamente dire che è un documento bellissimo è dire poco.Bisogna lottare con tutte le forze affinchè diventi il documento di tutta quella gente che spesso, molto spesso sono messe all'angolo dai tanti amici del quartierino disseminati qui e là. Naturalmente aderisco e sottoscrivo con entusiasmo e passione politica (quella vera) il documento.
4 agosto 2007 18.21
mimmo turco ha detto...
Condivido a pieno, avrei allargato il concetto finale: "Il futuro della politica chiede persone convinte ma anche audaci, formate e comunitarie. Tutte queste caratteristiche possono richiedere processi lunghi, lenti, radicali: ma che certamente coinvolgono di più, rendono maggiormente protagonisti tutti e creano tnte partecipazione".
Un caro saluto a tutti voi.
4 agosto 2007 18.13
sindaco comune di capurso ha detto...
Per me ok e condivido.
Ciao Peppe de Natale
4 agosto 2007 17.54
Caro Guglielmo,
condivido pienamente i contenuti del Manifesto. Mi permetto di sottoporti soltanto alcune integrazioni che a mio avviso potrebbero essere necessarie.
Giovani=
1) andrebbe approfondita, per raffozare il concetto che possono rappresentare il "valore aggiunto" per compiere lo scatto, .... la necessità di creare occasioni di impiego costruttivo del tempo libero, di realizzazione di attività sportive (ormai quasi tutte in mano ai privati), culturali: anche soltanto occasioni di "incontro reale" e non solo virtuale quale quelli offerti da INTERNET o dalle DISCOTECHE.
2) andrebbero ipotizzati percorsi di educazione alla legalità, giustizia, ecc. i nostri ragazzi vivono immersi nella cultura del bullismo, delle raccomandazioni, ecc. Lavoro, imprenditoria accesso al credito = andrebbe fatta una riflessione/proposta anche in queste aree sulle quali state facendo tanto con Bollenti Spiriti, ma forse andrebbe rafforzata come volontà progettuale del nuovo partito.
Ti saluto fraternamente. Buon lavoro.
Mario
8 settembre 2007 15.03
Pinuccio Paolillo ha detto...
Aderiamo all’appello dei “Riformatori per l’Ulivo” a sostegno della candidatura di Guglielmo Minervini alla segreteria regionale del nascente P.D. in virtù di una più larga convergenza sul suo nominativo, che possa essere il punto di più avanzato equilibrio tra società civile e partiti.
Reginaldo Seccia - CC Barletta
Gianni Quinto – CC Canosa
Pinuccio Paolillo – Esecutivo provinciale Margherita
Ruggiero Rizzi – Presidente Circoscrizione Settefrati Barletta
Cosimo Giuncato - Margherita, Canosa di Puglia
Aldo Roselli - Margherita, Canosa di Puglia
Antonio di Lernia – Esecutivo cittadino Margherita, Barletta
Francesco Caputo - Coordinamento cittadino della Margherita, Barletta
Antonio Colasuonno - Coordinamento cittadino della Margherita, Barletta
Leonardo Santo – Segretario aziendale Cisl Medici ASL, Barletta
Michele Gorgoglione – Dirigente sanitario
3 settembre 2007 10.59
Franco Magrone ha detto …
il manifesto tira fuori dalle secche "della vecchia pratica oligarchica" la discussione sul P.D., trascinandola nel mare aperto della partecipazione popolare, pronta ad intercettare tutte le correnti delle idee nuove. Il manifesto stesso è per me corrente: testimonianza di partecipazione.
Sono rimasto colpito dall'idea di una politica che si generi da una narrazzione collettiva, che, aggiungo, la senta necessaria, indispensabile. Solo così, restituendo la parola a tutti, e facendosene carico, la politica ridiventa indigena. Una politica che per comunicare ed interpellare recupera la lingua del quotidiano, uscendo, così, dalle mura di cinta del suo odierno linguaggio di casta.
Questa è una sfida che vale la pena accettare! Viene suggerita un agenda di lavoro che spero quanto prima si possa sviluppare a viso apero ( fuori dalla rete...), mi permetto di indicare un altro punto " La Politica della sobrietà e della essenzialità".
Un partito dove gli uomini siano messi in condizione di non ubriacarsi di potere. dove non vi siano nè parate, nè apparati ma uno sguardo attento, vigile, libero, alla dignità dell'uomo a partire da chi vive la condizione di ultimo.
Franco Magrone
Volontariato
2.9.2007 18,21
Corrado de Bari ha detto …
Il futuro convince anche me.
Corrado de Bari
associazionismo/volontariato
2.9.2007 12,53
Paola Fini ha detto...
Mi piace molto il manifesto di Guglielmo Minervini. Condivido pienamente la necessità che i cittadini si sentano protagonisti e sono certa che la politica ha bisogno del coinvolgimento dei cittadini. La politica deve essere sempre una risposta ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini. E' però necessario che questa risposta sia formulata avendo una visione di insieme ed un progetto chiaro. Gli interventi improvvisati hanno prodotto danni gravissimi, soprattutto in Puglia. Abbiamo bisogno di un progetto valido e di una persona capace che si impegni con coerenza e determinazione nella sua realizzazione. Questo è quello che trovo nel manifesto per la Puglia ed in Guglielmo Minervini ed è per questo che aderisco al Manifesto "Il futuro ci convince".
Paola Fini ricercatrice
volontariato/associazionismo
2 settembre 2007 11.02
Antonio Nestola ha detto...
Per quanto indicato nel Manifesto per la serietà professionale dimostrata da Guglielmo Minervini, intendendo la politica L'Organizzazione della Speranza (Don Tonino), soprattutto per le fasce deboli: sono onorato di sostenere la candidatura del Prof. Minervini a Coord. Regionale del PD. Auguri.Antonio Nestola
2 settembre 2007 11.01
Aldo Cavallini ha detto...
Aderisco al “Manifesto per la Puglia” e ritengo importante la frase:Il Partito Democratico è anche un’ottima occasione per rinnovare e qualificare la classe dirigente. Non più un gioco di “poltrone”, ma un impegno reale proiettato verso il futuro.
Aldo Cavallini Biologo
impegnato anche nel sociale (volontariato).
1 settembre 2007 14.51
Cosimo Bottalico ha detto...
Aderisco con convinzione al manifesto per la Puglia, è l'unico momento, luogo ed occasione che riempie di contenuti il nascente partito democratico in Puglia. A questo punto credi che l'assessore Minervini farebbe meglio a candidarsi alla segreteria regionale per poter meglio sostenere ed attuare quanto affermato nel manifesto.I migliori auguri di far bene ed un cordiale saluto.
Cosimo Bottalico (libero professionista)
1 settembre 2007 14.50
Elena Tropeano ha detto...
Grazie per avermi coinvolto: non vivo in Puglia, vivo in Sardegna, due regioni che condividono attualmente un'esperienza innovativa (per quello che conosco io della Puglia, mi pare di sì) sul piano del cambiamento del fare politica e amministrazione; ho partecipato attivamente nei mesi scorsi al processo di avvio del PD, me ne sono allontanata nell'ultimo periodo perchè aver messo in ballo l'elezione anche dei leader regionali ha creato una distorsione del dibattito che mi ha un pò scoraggiato.. Questo messaggio di Minervini trovato al ritorno di una riflessiva vacanza mi restituisce entusiasmo. Come mi danno sempre gioia e voglia di andare avanti le parole degli artisti, quelli veri, quando non pontificano su Veltroni o Bindi ma parlano di sé, ossia della loro arte. Su Repubblica di lunedì 27 agosto Toni Servillo parla di teatro e dice cose che hanno toccato anche le mie "corde politiche" : - Nel teatro lo spettacolo cresce con il pubblico, per me è una forma di pensiero condiviso intorno a un testo. Il teatro non conosce la massa degli spettatori, ma parla ad uno ad uno di loro. Dobbiamo illuderci di pensare insieme, altrimenti si va nel caos-. Cerchiamo di non illuderci soltanto. A tutti voi/noi.. buona avventura.
elena tropeano
1 settembre 2007 14.49
Nicolò de Cesare ha detto …
Aderisco pienamente al Partito Democratico come rinnovamento alla socialdemocrazia, per combattere la frammentazione dei partiti e delle culture.
Nicolò de Cesare – perito industriale
31.8.2007 00,40
D. Guido ha detto...
Condivido pienamente. Mi metto a disposizione per qualsiasi necessità ed iniziativa.
D. Guido
30 agosto 2007 11.15
Beppe De Robertis ha detto …
Aderisco,per allontanare la disillussione.
Beppe De Robertis
assistente sociale
27.8.2007 12.53
Franco Vaccarelli ha detto...
Certamente sottoscrivo il documento proposto, abbastanza convincente e ricco di obiettivi impregnati di entusiasmo, raggiungibili "senza impegni di bilancio", ma "pesanti" come macigni per i "vecchi stantii" della politica.Soltanto mi permetto di suggerire l'inserimento di un ulteriore obiettivo nell' "agenda di lavoro e priorità": la politica di innovazione nel campo della moralità e della legalità, di cui tutti parlano, sottovoce, e quasi tutti la scansano.Se l'Etica non deve essere ritenuta solo una branca della filosofia, ma deve accompagnare l'uomo in ogni atto della sua vita e, perciò, anche in politica, vantiamoci di conoscerla e di applicarla a chiare lettere.
Un cordiale saluto.
Franco Vaccarelli
26 agosto 2007 10.54
Gianni Quinto ha detto …
Caro Guglielmo,
Il futuro ci convince, il futuro ci deve convincere per forza e ci deve convincere per davvero.
Immaginare, sostenere e governare una politica che metta al centro le persone, il loro valore, la loro domanda di senso, significa in sostanza dare un senso alla politica e di conseguenza dare senso alla vita di chi decide di impegnarsi in politica.
Che nome potremmo dare a quella politica che non metta al centro le persone? Potere Politico, Potere personale?
Oggi più che mai, sta montando tumultuosamente ahinoi, da parte delle famiglie, dei giovani dei lavoratori, delle associazioni, quel sentimento di distacco, di incomprensione, di inutilità, della politica e dei politici.
Non ci deve scandalizzare tutto ciò.
E’ una reazione di difesa messa in atto da chi non si sente coinvolto, d9i chi non capisce le logiche di comportamento, di chi non ne interpreta e decodifica i messaggi, le forme comunicative.
Il PD rappresenta l’unica possibilità prima ancora che per il paese, soprattutto per noi, oscuri ed anonimi consiglieri comunali, responsabili di partito periferici che ogni giorno devono confrontarsi con questa sfiducia, con queste energie bloccate.
Uniamoci tutti affinché si possa andare oltre le oligarchie cercando di emarginare con la forza delle idee e del consenso della base i signori delle tessere a volte molto lontani dalla realtà delle nostre genti di Puglia.
Ad maiora Guglielmo.
Gianni Quinto
Consigliere Comunale
Canosa 22 agosto 2007
Francesco Donatelli ha detto…
La costruzione del Partito Democratico in Puglia è fin qui caratterizzata da un intenso dibattito che ruota, quasi esclusivamente, sui candidati e praticamente inesistente quello sui programmi. Ciò contraddice lo spirito della sfida lanciata da Walter Veltroni che ha accettato la candidatura non solo per dirigerlo, ma per contribuire alla costruzione del partito nuovo e rinnovare la politica preservandola dalle vecchie pratiche oligarchiche. Purtroppo sembra che in Puglia la preoccupazione di Pierluigi Bersani stia trovando conferma quando affermava che ‘Riterrei inammissibile che la scelta del comitato dei 45 sulla selezione dei candidati regionali avvenga in modo diverso da quella del leader nazionale. Noi non possiamo avere un leader del P.D. votato direttamente dagli elettori a Roma, e tanti leader scelti da D.S. e Margherita sul territorio. Sarebbe la fine.’ Ecco perché la candidatura a segretario regionale del futuro Partito Democratico di Michele Emiliano, Sindaco di Bari, e il precipitoso passo indietro del Segretario Regionale dei D.S., Michele Mazzarano, non mi convincono. Ciò che si vorrebbe fosse letto come il sopravvento della ‘società civile’ sugli apparati dei partiti, paradossalmente (non a caso) è vissuto esattamente al contrario. Naturalmente il giudizio su Michele Emiliano è positivo, ma temo che il percorso individuato si inserisca nella vecchia logica che non allontana il sospetto della fusione a freddo tra i due partiti, Democratici di Sinistra e Margherita, o peggio dello scontro tutto interno alla Margherita. E’ facile aspettarsi poi che, a cascata, questa deleteria pratica si replichi a livello locale. Purtroppo i primi segnali vanno in tale direzione. Tutto questo depotenzia la capacità attrattiva del nuovo partito soprattutto nei confronti dei giovani e non accorcia la distanza tra politica e società.
Temo che in Puglia stia avvenendo questo.
Ma sono convinto che siamo ancora in tempo ad evitare un danno ad una Regione (laboratorio del centrosinistra) che ha ‘inventato’ le primarie, la ‘primavera pugliese’ che ha saputo mettere assieme passione e politica. Che ha tra i positivi punti di riferimento il buon governo delle autonomie locali, che ha saputo stimolare la società civile senza scadere nel qualunquismo antipartitico. Ci sono insomma le condizioni per inserire, nel percorso di costruzione del P.D., quegli elementi necessari per spostare il dibattito sui programmi, liberare tutte le energie fresche presenti sui territori, fare tesoro delle ricche esperienze di tante amministrazioni locali, del diffuso tessuto del volontariato senza criminalizzare chi nei partiti lavora in silenzio con dedizione e generosità.
Uno degli strumenti più efficaci a questo scopo lo sta fornendo Guglielmo Minervini con il suo ‘Manifesto per la Puglia’ con il chiaro intento di rivolgersi a tutti i pugliesi che, indipendentemente dall’appartenenza politica, possano dare il loro contributo fondamentale al rinnovamento della politica cimentandosi sulle proposte programmatiche. Un Manifesto che guarda con fiducia al futuro e, partendo dalla esperienza positiva di governo del centrosinistra a livello regionale, provinciale e in tantissimi Comuni, si pone come obiettivo quello di fornire un chiaro contributo ad una discussione pubblica e quindi condivisa piuttosto che dalla vecchia pratica oligarchica delle deleghe dall’alto. E, nell’attuale momento in Puglia, c’è bisogno proprio di questo. La costruzione del Partito Democratico deve essere una formidabile occasione di coinvolgimento per promuovere la massima partecipazione dei pugliesi e farli sentire i veri protagonisti di una stagione di cambiamento, di rinnovamento della politica e del rilancio dell’azione di governo.
Per questo aderisco al ‘Manifesto per la Puglia’ di Guglielmo Minervini.
Francesco Donatelli
Vicesindaco di Grottaglie
21/08/2007
Giovanni Poli ha detto …
Salve, sono Giovanni Poli, lavoro a Tecnopolis e penso liberamente.Vorrei manifestare la mia piena adesione al manifesto "Up patriots to arms" di Guglielmo Minervini per la Puglia.Mi pare tutto un po' utopico, tuttavia Guglielmo mi ha insegnato che è necessario partire da grandi idee, e quelle che ci paiono irraggiungibili prospettive, con il tempo, e la perseveranza, e l'impegno quotidiano e la certezza dell'agire per un bene comune e l'incrociare gli sguardi per attingere a nuove forze alla fine diventano tangibili méte.
Avanti tutta.
Giovanni
20.8.2007
Lucio d’Abbicco ha detto ...
...E come si potrebbe non condividere e sottoscrivere un simile manifesto politico!...Non c'è ironia in questa mia espressione, ma assoluta sincerità, tanto più giustificata dalla pregressa, profonda stima verso l'autore dello stesso manifesto.D'altra parte l'esaltante lettura di questo scritto deve fare i conti con le istintive reazioni di una coscienza civica alquanto "pigra" - ahimé, devo ammetterlo - e che per pigrizia confonde il livello politico in senso "puro" con le prosaiche e quotidiane manifestazioni della politica - o sarebbe più corretto dire dei politici?... Tali intendimenti potranno mai trovare persone all'altezza?... Purtroppo, anche tutto ciò che si sta scatenando in questi giorni intorno al nascituro Partito Democratico (nel Paese e in Puglia), non depone ad alimentare la speranza in una coscienza "impigrita"...Tuttavia il manifesto di Guglielmo è tangibilmente alimentato dalla sua solita carica capace di far "sognare l'utopia" anche al più disilluso.Perciò lo condivido e lo sottoscrivo volentieri. E, per quanto può essere nelle mie possibilità, ben volentieri lo promuoverò. Se poi il PD, almeno in Puglia o a partire dalla Puglia (che è ancora più ambizioso!), riuscisse a corrispondere a questo disegno, avrebbe il mio sostegno incondizionato.Si chiedono suggerimenti e nuove proposte. Per quello che dirò vale la premessa fatta sopra.La politica della democrazia partecipata. La politica dei cicli. La politica della salute. La politica del welfare generativo. La politica del fare innovativo. La politica del server. la politica della bellezza. La politica della sapienza. La politica della convivialità.Mi piacerebbe che negli intendimenti di un soggetto politico nuovo comparisse anche la "politica della sobrietà". Spero che il mio non sembri un cavalcare "la polemica del giorno": mi riferisco ai costi della politica (e non solo in Puglia secondo un recente scoop giornalistico). Al di là delle meschine e immancabili polemiche di parte, io trovo che la questione sia davvero scandalosa: ritengo che una significativa inversione di marcia sarebbe un segno dall'alto valore Politico (uso intenzionalmente la maiuscola) e civico. Non mi risulta che finora nessun soggetto politico (leggi: partito) abbia davvero posto tale questione in cima alla sua agenda, o vi abbia dato un seguito non suscettibile di contestazioni e interpretazioni "di parte". Immagino che il tema della sobrietà" sia già contenuto all'interno delle altre voci del manifesto (conoscendo lo stile di Guglielmo, non metto in dubbio una sua personale convinzione in tal senso). Tuttavia ribadisco che a me piacerebbe che fosse chiaramente espresso e sono sicuro che Guglielmo troverebbe il modo per riempire di sensi ancora più densi e profondi questa ulteriore voce.Un caro saluto.
Lucio D'Abbicco
Bari - insegnante e media educator
19 agosto 2007 22.35
Giovanni Abbattista ha detto…
L'iniziativa dell'assessore Minervini è oggi innanzitutto opportuna perchè rappresenta il tempestivo contributo al rirpistino del corretto cammino che abbiamo avviato per la costruzione del partito democratico.
Le pratiche oligarchiche che sono emerse di recente nella individuazione del candidato alla segreteria del partito democratico rappresentano il pericolo più insidioso per la nascita del "partito nuovo", perchè riaffermano un metodo ed un linguaggio affatto incoerente rispetto agli obiettivi del partito democratico.
Se vogliamo trasmettere la nostra convinzione agli altri ed essere protagonisti di un autentico percorso di apertura dobbiamo essere capaci di rendere chiaramente leggibile la coerenza tra l'affermazione dei principi e delle idee ed i comportamenti.
Solo su questa strada riusciremo ad appassionare ed a coinvolgere tutte quelle energie che nutrono grandi aspettative sul partito democratico ed aspettano di essere autenticamente convinte che non si tratta di una "transizione immobile", ma della opportunità di creare un soggetto politico nuovo a cui affidare le sfide del futuro.
Il richiamo del manifesto ai contenuti ed alle opzioni programmatiche ha il merito di spostare il baricentro della discussione sul progetto da condividere, sulle idee che devono animare il nostro cammino, nella consapevolezza che dovremo reagire alla tentazione di essere distolti dalle problematiche di occupazione del potere.
Animiamoci di coraggio per vivere con entusiasmo e passione una storia che siamo tutti chiamati a scrivere.
Giovanni Abbattista
Avvocato
16.08.2007
Mauro Marino ha detto…
Trovo nel manidesto lingua e intenzioni "nuove", mature e trasversali, alle culture che ci fanno vivi e attenti.
C'è tanto lavoro da fare!
Un lavoro già iniziato che trova ancora scorie di "falsa" politica sul suo cammino.
Forse c'è l'opportunità di rinnovare l'entusiasmo. Dico forse perchè la sfiducia è sempre pronta ad aggredire ogni buona azione. La disillusione, il rammarico, la paura assediano! Ma questo dubitare è più leggero, leggere le intenzioni e presagire le pratiche che il manifesto delinea apre il cuore!
Mauro Marino (operatore culturale)
Fondo Verri - Lecce
13.08.2007
Rosanna Silvestri ha detto…
Aderisco con entusiamo al tuo manifesto anche come molfettese da molti anni residente a Bari.Le politiche della salute e i diritti dei cittadini possono e devono avere nuovo impulso con il Partito Democratico.Rosanna Silvestri
Dirigente Responsabile Area Gestione del Patrimonio ex AUSL BA5
12.08.2007
Michele Colasanto ha detto …
Caro Guglielmo,
ancora una volta riesci a darmi delle motivazioni; il tuo manifesto riscontra il mio pensiero. E’ bello scoprire comunanza di intenti con chi stimi e apprezzi.
Per quanto mi riguarda, il PD rappresenta l’ultima possibilità di credere a quella politica buona capace di dare valore all’impegno e al merito delle persone.
Solo chi si impegna può dare agli altri, avere dubbi e quindi certezze ; solo se si premia il merito daremo il meglio a chi ha bisogno.
Il futuro non ci permette di sbagliare ancora,
Michele Colasanto
Biologo – Ruvo di Puglia
12.8.2007
Roberto Cramarossa scrive ...
Caro Guglielmo,
anche se è periodo di piene vacanze, non è male, come dici tu, parlare di politica, sperando che alla ripresa, a settembre, si dia un seguito concreto ai buoni propositi.
Sono sicuro che sei convinto di quello che dici nel manifesto per il P.D., che tutti ci auguriamo sia davvero un partito "nuovo".
Ma troppi sono gli esempi che ci circondano (non è il tuo caso) di incoerenza, falsità, ambiguità e.....interessi personali.
Allora, tanto per incominciare, non potresti renderti promotore affinchè alla Regione, per esempio, si approvi una legge che diminuisca, e drasticamente, gli stipendi dei nostri vari rappresentanti politici? Sulla stampa leggiamo a quanto ammontano. Nessuno fa niente per ridimensionarli. E allora? Come si concilia questo con i tanti giovani disoccupati o sottopagati?
Se vuoi, pubblica pure questa mia breve nota nel forum de "il futuro ci convince".
Do, comunque, la mia fiducia a te, e aderisco al tuo manifesto.
Con stima, ti saluto.
Roberto Cramarossa
Città Plurale- Modugno
11 agosto 2007
Gianpietro Losapio ha detto ...
caro guglielmo,
saremo di fronte all'ennesimo processo di costruzione di un nuovo soggetto che implode sotto il fuoco degli apparati e dei gruppi di potere, tradendo sogni, speranze ed entusiasmi?
o di fronte ad un abile cambio di casacca?
i segnali ci sono tutti, dal centro sino alla periferia. le truppe scalpitano. e tutto ciò non "con vince" affatto!
a Parma eravamo insieme quando agli animi enstusiastici per la nascita della nuova forza eterogenea e fresca, la margherita, nella qual riponevamo la nostra fiducia di riformisti, si sommavano le lotte intestine per accaparrarsi le postazioni che contano, passando sopra il "corpus" dei cittadini attivi.
anche oggi, ahimè, giungono sollecitazioni e scendono signori e signorotti (improvvisamente) a caccia di "pacchetti", più che di idee, di sogni, di speranze, di energie, di futuro.
Insomma un deja vu tutto rivolto al passato e al mantenimento dello status quo, più che aperto e disponibile a giocare la partita a campo aperto.
Un partito democratico per ora ben lontano dall'essere trasferito e immesso nella rete e nei tessuti vivi della società e capace di coglierne gli umori e i sussulti. Ben saldo nelle mani dei soliti noti.
certo una visione parziale, ma diffusa. per questo non posso che accettare la sfida del manifesto.
fraternamente
gianpietro losapio
11.8.2007
Beppe Chiapperino e Francesca Tarulli hanno detto …
Aderiamo al manifesto per la Puglia, alla sua visione della politica come tutela e protezione dei beni pubblici e alla missione indicata al nuovo partito democratico.
In particolare ci convince l’approccio culturale del manifesto, consapevole e positivo rispetto alle innovazioni avviate nel metodo e nel merito nella Regione Puglia grazie a un incontro/confronto tra società e istituzioni che, nonostante limiti e debolezze strutturali e contingenti, ha innescato un circolo virtuoso che sta producendo l’avvio di riforme radicali.
Condividiamo l’idea che il cambiamento deve riguardare soprattutto il metodo, sperimentare e implementare “nuove forme di partecipazione che mettono al centro le persone, il loro valore, la loro domanda di senso”. Infine ci piace sottolineare la nostra condivisione verso la traccia di agenda di lavoro e priorità indicate dal manifesto per la puglia, in particolare gli obiettivi di una politica della bellezza, della sapienza e della convivialità. Ci riportano alla mente l’invito di Don Tonino Bello a considerare la politica come arte nobile e difficile, ovvero il richiamo al forte senso di responsabilità e l’investimento in progetti di respiro lungo.
Beppe Chiapperino (consulente esperto programmazione politiche e servizi sociali)
Francesca Tarulli (dirigente servizi sociali, Pubblica istruzione e Cultura Comune di Gioia del Colle
Toritto, 10 agosto 2007
Francesco Sderlenga ha detto...
Bello il manifesto, affermare di condividerlo mi sembra fin troppo banale. Io nel Paritito Democratico ci sarò con questo spirito e con la convinzione di partecipare a qualcosa di straordinario. Mi auguro che il futuro coordinatore Pugliese abbia la sensibilità di far proprio il Manifesto di Minervini.
10 agosto 2007 23.32
Michele Eugenio DI CARLO ha detto…
Anche noi non abbiamo paura del futuro!
Si, caro Minervini, anche noi, nell’ambito del nuovo Partito Democratico, vogliamo liberare le energie bloccate, le idee, le speranze, le passioni per tentare nuovamente di incidere positivamente nei cambiamenti, al di fuori e al di sopra delle oligarchie politiche, delle deleghe dall’alto, delle pratiche clientelari e corruttrici.
Anche noi vogliamo continuare a tenere fermo lo sguardo sui problemi e sulle soluzioni, approfondendo la linea di demarcazione da chi utilizza i problemi e la politica per fini di potere e per interesse personale.
Caro Minervini, aderiamo al manifesto per la Puglia del PD anche perché non vogliamo assolutamente rischiare che “l’esperienza irripetibile di ogni uomo possa perdere senso” e perché le tue parole, il tuo progetto, le tue idee ci stanno ridando, oltre che la passione, anche l’orgoglio di esserci battuti finora per delle giuste cause.
Michele Eugenio DI CARLO
Coordinatore Margherita
Città di Vieste
8.8.2007
G. Servodio ha detto...
dalla dichiarazione dell’on. Giusy Servodio
“La corsa alla leadership regionale del PD, così come si va prefigurando, rischia una pericolosa deriva provocando sfiducia nei pugliesi che potenzialmente sono disponibili ad essere protagonisti del processo costituente.
(….) Non perdiamo di vista l’obiettivo di fondo del PD: contribuire a superare la crisi della politica e il distacco dei cittadini dalle istituzioni pubbliche. Rispetto alla convenzione cittadina di Bari e alle primarie regionali che hanno consentito una inedita esperienza democratica, oggi assistiamo ad un sostanziale ribaltamento: sono più gli “apparati” che scelgono e decidono per tutti. Possiamo così facendo provocare l’assenteismo o reazioni e smentite alle scelte verticistiche, come è avvenuto nelle primarie per il candidato Presidente della Regione e per il candidato Sindaco di Taranto. Non mancano – però - interessanti spunti di riflessione e di posizioni politiche. Penso, ad esempio, a quello che l’on. Rossi ha dichiarato quando denuncia un metodo poco trasparente con il quale si sta procedendo alla scelta del candidato al coordinamento regionale. Anche l’avv. Gianni Di Cagno ha evidenziato l’esigenza che la scelta degli uomini debba essere preceduta dalla preventiva elaborazione di programmi e contenuti del futuro PD pugliese. Partire dai contenuti in Puglia è necessario per ridare credibilità e autorevolezza alla proposta di Walter Veltroni come viene anche esplicitato dal manifesto presentato dall’ass. Minervini ( …) L’appello del segretario provinciale DS Ginefra all’unità è un po’ tardivo tale da sembrare un ultimatum. Nessuna pregiudiziale sulle persone ma tanta coerenza e dignità per rivendicare che i “processi unitari” per essere tali devono precedere le scelte in quanto frutto di una comune condivisione. (….). La preoccupazione riguarda l’approccio col quale si enfatizza la segreteria regionale del futuro PD assegnandole un profilo più di comando e di potere che di sintesi e luogo di elaborazione collegiale. L’alleanza dei sostenitori della candidatura Emiliano con quelli dell’on. Letta provoca forti perplessità se non addirittura contraddizioni con la linea Veltroni. Un problema politico aperto che può essere letto come prefigurazione di organigrammi ad escludendum, piuttosto che di convergenza politica. (…) Il tiro alla fune può danneggiarci: ci tocca ritornare tutti sulla linea di partenza e individuare in modo trasparente e condiviso progetto e luoghi di elaborazione della proposta politica per il 14 ottobre ai pugliesi”.
on. Giusi Servodio
Bari, 8 agosto 2007
Vito Santacesarea ha detto...
Condivido lo spirito e il merito del documento.Mi sembra importante sviluppare la nuova esperienza attraverso una visione chiara e condivisa in grado di integrare e dare coerenza alle azioni, troppo spesso legate al contingente e alle emergenze, ed in grado di affermare una identità robusta e duratura su cui basare le strategie, le tattiche di una squadra ampia e vincente.
Un caro saluto
Vito
8 agosto 2007 15.10
Gianluca ha detto...
Aderisco appieno al manifesto...finalmente qualcosa che odora davvero di futuro...costruiamo un pd senza paura di ciò che sarà!
Gianluca Zurlo
7 agosto 2007 17.25
A. De Palma ha detto...
Sottoscrivo il Manifesto.
Angelo De Palma
Insegnante in pensione/volontariato
7 agosto 2007 11.47
Vito Lucarelli ha detto...
Il manifesto per la Puglia contribuisce pienamente a dare un senso al percorso politico verso il Partito Democratico.
Vito Lucarelli
7 agosto 2007 11.44
Michele Tenace ha detto...
aderisco al Manifesto per la Puglia
6 agosto 2007 13.41
rosa serrone ha detto...
Aderisco al Manifesto.
Rosa Serrone Daconto
associazionismo-volontariato
6 agosto 2007 13.39
Giuseppe Elia ha detto...
Cari amici aderisco al "il futuro mi convince" Manifesto per la Puglia.
Giuseppe Elia
docente università Bari
6 agosto 2007 13.37
Branca Antonio ha detto...
SONO SICURAMENTE BELLE PAROLE TUTTE CONDIVISIBILI. DA APPASSIONATO DELLA POLITICA TANTE VOLTE DELUSO, MI DO L'ULTIMA CHANCE CON IL PD E SPERO CHE TANTA GENTE COME ME LO FACCIA E SI CONVINCA CHE SOLO CON UN RINNOVAMENTO DELLA CLASSE DIRIGENTE DAL BASSO PUO' NASCERE QUEL PATTO GENERAZIONALE POLITICO E SOCIALE CHE POTRA' DARE UNA PROSPETTIVA ALLE FUTURE GENERAZIONI. BISOGNEREBBE RIMARCARE CHE LA POLITICA NON PUO' ESSERE OCCUPATA PER L'INTERA VITA DALLE STESSE PERSONE NEGLI STESSI POSTI. branca.antonio@virgilio.it
CORDIALI SALUTI
6 agosto 2007 12.52
Mimmo Scaramuzzi ha detto...
Grazie Guglielmo, promotore della CITTADINANZA, vera zona di frontiera della modernità!Mi hai insegnato che la discriminante dello sviluppo non è più l'economia ma la capacità dei governi di reinventare la cittadinanza e la democrazia. Se ciò vale anche per il P.D. non fare che questa rimanga soltanto una provocazione intellettuale. Le risorse tradizionali sono sempre più limitate, da ciò la necessità di introdurre riforme democratiche e civili a costo zero che possono diventare, a loro volta, volano di riforme economiche e sociali. E' la stessa economia che spinge in questa direzione perchè al centro di un nuovo modello economico e di sviluppo c'è la valorizzazione del capitale umano, delle persone, della loro competenza, capacità, talento. Se questo è il fine pubblicizzato dai costituenti del Partito Democratico fa che in Puglia ciò diventi realtà e non strumento precario di raccolta di consensi.In un contesto del genere la dimensione dei diritti torna a svolgere un ruolo fondamentale. Pensiamo ai valori di inclusione, tolleranza, rispetto delle differenze, pluralismo etnico e religioso, linguistico e culturale, dell'orientamento sessuale, tutte condizioni che determinano la qualità di vita complessiva di una comunità e di un territorio. Le analisi più avanzate in tal senso rivelano come la stessa allocazione delle risorse economiche e imprenditoriali si dirige verso luoghi dove più alta è la concentrazione di energie creative. Mentre a sua volta la forza lavoro qualificata e flessibile si orienta a vivere in realtà più accoglienti sotto il profilo dei valori e dei principi della cittadinanza, che diventa quindi leva virtuosa dello sviluppo eonomico.Fa che il Partito democratico pugliese riesca a favorire l'affermarsi di habitat nei quali si diffondano valori e princìpi coerenti con l'impostazione descritta.La cittadinanza assume così una missione più complessa, stimolante, comprensiva parlandoci al contempo di economia, politica, socialità e diritto. Insomma essa diviene la vera zona di frontiera della modernità. E piaccia o meno, di questo negli anni a venire si dovrà tenere conto.
6 agosto 2007 11.24
francesco tarantini ha detto...
Mi sembra molto bello. Veramente bello, Io avrei messo al primo punto l'ambiente ( parchi, ecomostri, abusivismo edilizio). Poi avrei sviluppato i concetti della soft economy, la realtà delle piccole e medie imprese fortemente connesse con il territorio e con i discorsi della qualità: gli esempi di eccellenza in Puglia ne settore energetico, dell'innovazione tecnologica, dell'enogastronamia e dell'artigianato di qualità.
6 agosto 2007 11.07
quelli della notte ha detto...
ma latorre, ma latorre, ma latorre, NO !!!!!!!!!!!!!!!!
5 agosto 2007 23.36
Comitato 14 Ottobre PD Foggia ha detto...
Abbiamo dato notizia dell'iniziativa del Manifesto per la Puglia sul sito-blog del Comitato 14 Ottobre della provincia di Foggia "www.pdfoggia.it", provvedendo anche a includere un link a http://www.manifestoperlapuglia.blogspot.com/.
Buon lavoro
5 agosto 2007 21.16
Mimmo Castellaneta ha detto...
I contenuti del Manifesto per la Puglia sono l'eccezionale sintesi, del percorso politico e dei principi ispiratori, che molti di noi mettono quotidianamente in pratica nel loro impegno civile, politico e sociale.Da questi punti è necessario partire per una sano processo di contaminazione reciproca che possa arricchiere di contenuti e valori il grande esperimento umano del Partito Democratico.Solo se riusciremo dando ognuno per la proria parte nessuno escluso il proprio contributo, solo allora potremo ridare speranza alle nuove generazioni di cui io sono parte e fiducia alla gente ormai troppo distante.Con questo forte impegno, il futuro non ci spavneta ma ci renderà protagonisti e liberi per la rinascita sociale delle nostre comunità e dell'Italia tutta.Forza pasta l'impegno di tutti noi e di tanti tanti altri.
Un caro Saluto.
5 agosto 2007 19.23
luigi schirinzi ha detto...
Grazie. Condivido e sottoscrivo il manifesto.
5 agosto 2007 19.15
donato de ceglie ha detto...
Ha ragione l'on. Nicola Rossi, Latorre non è stato delegato da nessuno e di problemi ne ha già creati fin troppi. Il Partito Democratico nella Puglia di Nichi Vendola non può non nascere dal basso, con candidati espressione del popolo dell'Ulivo. Il 14 ottobre mobilitiamoci per rinnovare la forte voglia di cambiamento.
5 agosto 2007 14.29
Adele ha detto...
Finalmente si è avviato un dibattito serio sul Partito Democrtico.
Condivido e sottoscrivo.
5 agosto 2007 12.04
San Severo ha detto...
Lo condividiamo e lo sottoscriviamo.
Lello D'Angelo
Mario Marchese
Francesco Sderlenga
4 agosto 2007 19.09
Pamela ha detto...
Ho letto il manifesto con moltissima attenzione, mi ripeto è davvero bellissimo.
4 agosto 2007 18.53
Antonio Scotti ha detto...
Condivido l'impostazione del manifesto e ne apprezzo i contenuti. Condivido l'accento puntato sulla partecipazione e sull'utilià che questa prassi aziona nella definizione delle politiche. E' necessario avere fiducia nel futuro partendo dal presupposto che la democrazia è quell'ordine che mantiene vivo il conflitto tra valori, ma che allo stesso tempo riesce a renderlo produttivo di nuove idee. Insomma, riapertura a tutto campo della dialettica politica che veda i partiti dall'interno protagonisti del nuovo cambiamento. Non di facciata, si badi bene. In questa prospettiva, strategica diventa la partecipazione, intesa non come assemblearismo, ma come strumento utile a raggiungere una decisione condivisa. Se non si supera questo tabù, il rischio è di creare una casa dentro l'altra, in cui ciascuno si aziona esclusivamente per salvaguardare la propria storia.
4 agosto 2007 18.50
maria paola ha detto...
Mi sembra che il manifesto esaurisca ed affronti pienamente i nodi nevralgici della politica del partito democratico in Puglia.
4 agosto 2007 18.33
Mario D'Abbicco ha detto...
Condivido pienamente i contenuti del Manifesto. Mi permetto di sottoporre alcune integrazione che a mio avviso potrebbero essere necessarie.Giovani: rafforzare il concetto di valore aggiunto...Discoteche: andrebbero ipotizzati percorsi di educazione alla legalità, giustizia ecc. i nostri ragazzi vivono immersi nella cultura del bullismo e della raccomandazione.Lavoro, imprenditoria, accesso al credito varre sulle quali va rafforzata la volontà progettuale del nuovo partito.
4 agosto 2007 18.28
Elio Di Summa ha detto...
Francamente dire che è un documento bellissimo è dire poco.Bisogna lottare con tutte le forze affinchè diventi il documento di tutta quella gente che spesso, molto spesso sono messe all'angolo dai tanti amici del quartierino disseminati qui e là. Naturalmente aderisco e sottoscrivo con entusiasmo e passione politica (quella vera) il documento.
4 agosto 2007 18.21
mimmo turco ha detto...
Condivido a pieno, avrei allargato il concetto finale: "Il futuro della politica chiede persone convinte ma anche audaci, formate e comunitarie. Tutte queste caratteristiche possono richiedere processi lunghi, lenti, radicali: ma che certamente coinvolgono di più, rendono maggiormente protagonisti tutti e creano tnte partecipazione".
Un caro saluto a tutti voi.
4 agosto 2007 18.13
sindaco comune di capurso ha detto...
Per me ok e condivido.
Ciao Peppe de Natale
4 agosto 2007 17.54
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